Avvenire di Calabria

Il messaggio dell'Ordinario Militare in Italia nella messa con le Capitanerie di Porto

Migrazioni. Monsignor Marcianò: «Rispettare dignità umana»

Gigliola Alfaro

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“Una cosa è l’ordine e l’integrazione, altra è il rifiuto; una cosa è la necessaria regolamentazione, altra è l’eliminazione. Soprattutto, una cosa è la necessità di evitare ogni superficialità nella gestione di un fenomeno complesso”, come le migrazioni, “altra è l’isolamento di un Paese come l’Italia da parte dell’Europa, l’isolamento di alcune città e regioni d’Italia da parte di altre città e regioni, addirittura l’isolamento di operatori specializzati e generosi, quali voi siete, da parte di figure istituzionali o dei cittadini”. Lo ha detto, ieri, mons. Santo Marcianò, ordinario militare in Italia, nella Messa, celebrata nella chiesa di Santa Caterina da Siena, a Roma, con le Capitanerie di Porto in preparazione al S. Natale. “Il messaggio cristiano, in particolare il messaggio del Natale, ce lo insegna – ha sottolineato il presule -: dinanzi alla gestione di un fenomeno immane e controverso come quello migratorio, ogni possibile soluzione potrà essere trovata solo rispettando la dignità della persona e i diritti umani, la promozione del bene comune e la sussidiarietà da parte dello Stato; non ultimo, risvegliando la solidarietà, che fa dell’umanità un popolo di fratelli. Sono i principi di Dottrina Sociale della Chiesa; e sono principi che, nel vostro lavoro, mettete in pratica giorno dopo giorno, testimoniandoli e insegnandoli a ciascuno di noi”.
Non solo: “È un giogo quello che vi unisce a coloro che voi servite, agli stranieri, ai migranti, ai profughi. È come se voi sentiste che la vostra vita è legata alla loro, che sono per loro i vostri gesti, le vostre scelte, le vostre stesse stanchezze, che è per loro quella lontananza dalla famiglia, anche a Natale…”. Per l’ordinario militare, “tutto questo fa del vostro servizio un modo di celebrare il Natale, rispettando il mistero della vita, la cui sacralità mai dobbiamo tradire. Si tratta di un messaggio che voi offrite a tutti, che è per tutti gli uomini, perché tutte le vite umane debbono riscoprirsi legate tra loro da un giogo, non separate dall’indifferenza!”.

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