È il primo messaggio per la Pasqua da vescovo quello che monsignor Attilio Nostro ha rivolto a tutta la comunità diocesana di Mileto - Nicotera - Tropea. Inizia così: «Care sorelle e cari fratelli, il Triduo pasquale ci invita alla partecipazione del mistero d’amore di Gesù Cristo che si offre per ogni uomo nel sacrificio della Croce».
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Prosegue il presule palmese: «Nel brano del Vangelo che accompagnerà la veglia pasquale verranno rivolte a noi le parole con cui gli angeli esortarono le donne ad andare “oltre” la soglia della morte. Che senso dare a quelle parole oggi, quale soglia ci invitano a oltrepassare?».
Il messaggio di Pasqua del vescovo: «Ricercare il Signore oltre la soglia»
«Sono molti i motivi di apprensione e di difficoltà: nel mondo - ricorda Nostro - deflagrano scenari di guerra con il rischio di carestie e di povertà ulteriore. Sono molte le persone che si sentono disorientate, spaventate e deluse perché si sentono sole di fronte a una sfida che appare insormontabile. È per queste persone che Gesù si è fatto prossimo: è per loro che Gesù ha voluto vivere la solitudine del Getsemani, del processo, della croce e del sepolcro. È venuto per coloro che si sentono soli nel momento opprimente e drammatico della sofferenza: Gesù è lì, accanto a loro, sulla Croce».
Nel suo messaggio per la Pasqua, il vescovo di Mileto invita a ricercare il Signore «oltre la soglia». «Dio conosce tutte le nostre lacrime una ad una, Dio sente il grido di ogni uomo; è per questo motivo che siamo chiamati semplicemente ad accorgerci della sua presenza! Non è assente, non è lontano, non è tra i morti! Cerchiamo Gesù oltre la soglia: Lui è presente, Lui è vicino a me, Lui è Risorto»
«Pèsach (Pasqua) - spiega il vescovo nel messaggio - significa passaggio, significa andare oltre la soglia, significa passare dalla vita vecchia a quella novità di vita che Gesù Cristo ha conquistato per noi a prezzo del suo sangue. Questo invito degli angeli, perciò risuona anche oggi; è a noi che essi dicono: "Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto" (Lc 21,5-6)».
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Infine l'esortazione: «Cerchiamo Gesù nei poveri, nei sofferenti, nei malati, nei carcerati, nelle persone che si sentono sole e lontane da Dio! Rendiamo perciò testimonianza di ciò che abbiamo udito e visto; parliamo loro della risurrezione vittoriosa di Gesù e potremo così testimoniarlo come prossimo di ciascuno, il Dio-Con-Noi, l’Emmanuele! Vi benedico di cuore e prego per tutti voi».