Avvenire di Calabria

Per Legambiente le due sfide su cui puntare subito sono il potenziamento della sharing mobility e delle piste ciclabili

Mobilità urbana sempre più condivisa e sostenibile per la Fase 2

Redazione Web

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Garantire il distanziamento sociale, evitare il congestionamento del traffico e ridurre al minimo inquinamento e disagi negli spostamenti: sono alcuni dei problemi con cui si trovano alle prese diverse città in questi primi giorni di “banco di prova” della Fase 2. Criticità che si possono risolvere puntando su una mobilità urbana sempre più condivisa e sostenibile, utile ora nella fase di riapertura, ma con vantaggi che potranno rendere più vivibili le nostre città. Le due sfide su cui puntare sono il potenziamento della sharing mobility e delle piste ciclabili.

È questa la proposta che rilancia Legambiente per una ripartenza urbana sostenibile e per un’alternativa credibile all’utilizzo delle auto private nella Fase 2 post Coronavirus, tutelando così ambiente e sicurezza dei cittadini e garantendo una migliore vivibilità dei centri urbani.

«Le città – dichiara il vicepresidente nazionale di Legambiente, Edoardo Zanchini – saranno il cuore del rilancio post Coronavirus. In questa Fase 2 sarà fondamentale potenziare la disponibilità di biciclette, e-bike, monopattini e scooter elettrici, riducendone i costi d’utilizzo e allargandone l’offerta anche alle aree periferiche dei nostri centri urbani. Non sono ammessi ritardi di nessun tipo: se davvero si vuole avviare una ripartenza urbana green e sostenibile, non si perda questa importante occasione».

Sul capitolo risorse, sottolinea inoltre Zanchini «va aperto un doppio tavolo di confronto, con il Governo e con le imprese, necessario a trovare innanzitutto degli accordi per abbassare i costi dei servizi di sharing mobility, che devono allinearsi quanto più possibile a quelli dei mezzi pubblici e prevedere, ad esempio, la possibilità di abbonamenti a prezzi accessibili della durata di sei mesi».

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