Senzatetto e nuove povertà, Delfino indica le priorità
Intervista all’assessore comunale al welfare del Comune di Reggio Calabria che fa il punto sulle priorità e i progetti legati al settore, ma anche su emergenza freddo e senzatetto
Dopo tante battaglie, finalmente anche a Reggio Calabria si è realizzata la via fittizia per i senza dimora: sarà chiamata «via Filemon», dal nome del primo bambino nato a Casa Anawim.
Una battaglia andata avanti 3 anni, un’istituzione quasi subito approvata dal consiglio comunale e che però, per molto tempo, è rimasta invischiata nelle lungaggini della burocrazia.
Ma cos’è una via fittizia? È un indirizzo, che non corrisponde ad alcun luogo fisico ed è pertanto fittizio, che serve a chi non ha una casa per eleggere domicilio, ricevere comunicazioni e corrispondenza, sbrigare pratiche burocratiche. Un presidio di civiltà già presente in moltissime città italiane e, grazie all’impegno dei volontari dell’arcidiocesi, da oggi anche a Reggio Calabria.
Da oggi, dunque, anche i senza fissa dimora della città dello Stretto potranno accedere a diritti che spettano loro per legge: il nostro ordinamento prevede infatti la possibilità per la persona senza dimora di stabilire la residenza nel luogo del proprio domicilio ovvero nel Comune in cui la persona vive di fatto e, in mancanza di questo, nel Comune di nascita o in una residenza fittizia territorialmente non esistente ma equivalente in valore giuridico. La via fittizia consente di fare richiesta di documenti come carta di identità, tessera sanitaria, permesso di soggiorno, fine pena, rinnovo del permesso di soggiorno.
I volontari reggini sono disponibili nell’help Center “Casa Di Lena” e si occuperanno di fornire assistenza burocratica e far diventare «via Filemon» la “casa” dei diritti dei senzatetto.
Intervista all’assessore comunale al welfare del Comune di Reggio Calabria che fa il punto sulle priorità e i progetti legati al settore, ma anche su emergenza freddo e senzatetto
Il consigliere comunale de “La Strada” torna sulla questione. Dopo aver già chiesto lumi in Consiglio comunale, attende risposte concrete dall’assessore al Welfare Delfino.
Non rabbia, ma tanta tristezza. È questo il sentimento dei volontari della Casa di Lena di Reggio Calabria, il centro d’accoglienza per senza tetto che opera alla Stazione centrale. Il rammarico dei volontari e della Caritas diocesana.