
“Santi e beati in Calabria”, Renzo presenta il nuovo libro a Reggio
L’anteprima nazionale in occasione dei festeggiamenti per i 220 anni della morte del venerabile padre Gesualdo Melacrinò.
Fondazione "Cuore Immacolato di Maria" di Paravati, arriva il decreto di sospesione dell'assemblea. Ad emanarlo è monsignor Luigi Renzo, vescovo di Mileto-Tropea-Nicotera, nel pieno dei suoi poteri di vigilanza stabiliti dalla Fondazione che sta seguendo la causa di canonizzazione di Mamma Natuzza.
Un intervento, quello di monsignor Renzo, resosi inevitabile in virtù del disinteresse da parte di alcuni componenti del Consiglio di Amministrazione della Fondazione delle richieste inoltrate dal presule negli ultimi due anni e mezzo.
Tanti, infatti, gli spunti - alcuni dei quali maturati nelle ultime settimane - che hanno portato il vescovo di Mileto a diffidare i destinatari delle sua sospensione a «non svolgere alcun atto sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione che possa incidere sulle finalità istituzionali e sulla integrità patrimoniale della Fondazione», come si legge nella comunicazione ufficiale diffusa dalla diocesi calabrese.
Monsignor Renzo, inoltre, ha disposto l'illegittimità della riunione assembleare e degli atti deliberativi assunti del 20 gennaio 2018, «in quanto - scrive il vescovo - tenuta nonostante la sospensione disposta il 14 gennaio dello stesso anno». Al pari di questo provvedimento va considerata nulla la riunione del CdA della Fondazione del 17 febbraio 2018 e l'illegittimità delle nomine «impropriamente espresse contro le norme statutarie», spiega Renzo.
Una decisione sofferta, quella del pastore della diocesi di Mileto, che esorta tutti «a prendere il provvedimento nella dovuta canonica considerazione "sub specie gravi". Qualora ciò non dovesse avvenire, con evidente pubblico scandalo - conclude monsignor Renzo - mi vedrò costretto a far valere anche gli effetti civili di tale sospensione».
L’anteprima nazionale in occasione dei festeggiamenti per i 220 anni della morte del venerabile padre Gesualdo Melacrinò.
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