
120 anni dopo il documento di San Pio X: snodo decisivo fra la “trincea” e la maturità del laicato
Pio X non forniva ricette ma un asse portante: «invocare la grazia, organizzare le energie,
Oggi la Chiesa festeggia San Pio X, primo Papa della storia contemporanea a provenire dal ceto contadino. È patrono della Fraternità sacerdotale. A Pio X, a perenne ricordo e gratitudine, è intitolato il Seminario teologico regionale calabro di Catanzaro che fu voluto e finanziato proprio dal Santo Padre. Il problema delle vocazioni ecclesiastiche e dei Seminari fu oggetto delle sollecitudini dell'allora Pontefice.
Giuseppe Melchiorre Sarto (questo il nome di San Pio X) nacque a Riese, nella diocesi di Treviso, il 2 giugno 1835. Era il secondo di 10 figli. All'età di 9 anni fa alla mamma una cara confidenza: Vuole essere prete! L'inaspettata rivelazione è accolta con un sussulto di gioia e una pena a stento dissimulata. Troppo onore per la famiglia Sarto! Ma, i mezzi? «Occorre confidare - pensò sua madre - se Dio lo vuole sacerdote ci fornirà i mezzi necessari». Alla morte del padre, avrebbe potuto prendere il suo posto di lavoro al Municipio - aveva 17 anni - ma la madre lo aiutò a seguire la sua vocazione, lavorando lei, notte giorno, per sbarcare il lunario. Un amore e una fermezza che non deve aver dimenticato Giuseppe Sarto. Amava studiare, godeva di ottima salute, era bonario e insieme tenace, e la sua vita ricca di opere di carità. Dopo l’ordinazione sacerdotale fu inviato come cappellano nella parrocchia di Tombolo, dove rimase per nove anni; per altri otto svolse il ministero di parroco a Salzano, e successivamente fu nominato canonico e cancelliere della curia vescovile.
Nel settembre del 1884 papa Leone XIII lo nominò vescovo di Mantova. Il 5 giugno 1892 fu chiamato alla sede patriarcale di Venezia e il 3 agosto 1903 fu eletto alla cattedra di Pietro, assumendo il nome di Pio X. È il pontefice che nel Motu proprio “Tra le sollecitudini” (1903) affermò che la partecipazione ai santi misteri è la fonte prima e indispensabile della vita cristiana.
Molto noto il Catechismo che porta il suo nome, adottato in Italia, con la particolare struttura di “domande e risposte”. Venne pensato proprio per le persone semplici in una società in cui la cultura non aveva ancora permeato tutti gli strati sociali. La preoccupazione di San Pio X era proprio quella di diffondere fra i cristiani, il più possibile, la catechesi. Tra le caratteristiche più note del suo pontificato, oltre a far elaborare un nuovo Catechismo, difese con forza l’integrità̀ della fede cattolica, propose e incoraggiò la comunione eucaristica anche dei fanciulli, avviò la riforma della legislazione ecclesiastica, si occupò positivamente della questione romana e dell’Azione Cattolica, curò la formazione dei sacerdoti, favorì il movimento biblico, promosse la riforma liturgica e il canto sacro.
Al cuore della sua vita e del suo Magistero, la preoccupazione pastorale in una società dove si avvertiva, sempre di più, la crisi della Fede. Un intento sigillato dal motto scelto per il suo Pontificato: Instaurare omnia in Christo, tratto dalla Lettera agli Efesini. Volle vivere da povero: «nato povero, vissuto povero e sicuro di morir poverissimo», lasciò scritto nel suo testamento.
Morì il 21 agosto 1914. Pio XII lo beatificò nel 1951 e lo canonizzò nel 1954. Il suo corpo è venerato nella basilica Vaticana.
Pio X non forniva ricette ma un asse portante: «invocare la grazia, organizzare le energie,
Oggi la Chiesa festeggia San Pio X, primo Papa della storia contemporanea a provenire dal ceto contadino. È patrono della Fraternità sacerdotale. Suo il Catechismo dei “semplici”.
Un Santo particolarmente amato sul territorio di Reggio Calabria con diverse feste patronali a lui intitolate. È il protettore di malati infettivi, invalidi e prigionieri.
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