Avvenire di Calabria

Le dichiarazioni del Santo Padre durante la conferenza stampa di ritorno dal viaggio in Ungheria. Trattato anche il tema dell'aborto: «È un omicidio»

Papa Francesco: «Non ho mai negato la comunione a nessuno»

Spiega Francesco: «La comunione non è un premio per i perfetti, la comunione è un dono, un regalo, la presenza di Gesù nella comunità»

di Redazione Web

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Papa Francesco: «Non ho mai negato la comunione a nessuno». Le dichiarazioni del Santo Padre durante la conferenza stampa di ritorno dal viaggio in Ungheria. Trattato anche il tema dell'aborto: «È un omicidio».

Papa Francesco: «Non ho mai negato la comunione a nessuno»

Cinque domande, nel viaggio di ritorno del Papa. Breve il tempo di volo, ma il Pontefice ha voluto rispondere su alcuni temi. Intanto sull’ Ungheria dove ha promesso di tornare per visitare il Paese. «Penso di venire il prossimo anno o l’ altro ancora», ha detto. Soffermandosi poi «sul senso di ecumenismo» che lo ha colpito. Cita De Gasperi e i fondatori dell’ Europa per dire che l’ Unione deve riprendere «i sogni dei padri fondatori», mentre oggi «c’ è il pericolo che sia solo un ufficio di gestione». E poi ancora, rispondendo sulla Slovacchia e sulla polemica che c’ era stata all’ ingresso alle cerimonie solo dei vaccinati, ha ribadito che «l’ umanità ha una storia di amicizia con i vaccini», ma ha ammesso, riferendosi senza citarlo al cardinale Raymond Leo Burke, che «anche nel collegio cardinalizio ci sono alcuni negazionisti, e uno di questi poveretto è ricoverato per Covid».

Non si lascia trascinare nelle polemiche neppure quando gli si fanno le domande su Orban. Precisa, però, che «io sono stato visitato, è venuto il presidente da me, ha avuto questa gentilezza, con il primo ministro e il vice. Il primo tema è stato l’ ecologia e davvero chapeau per la coscienza ecologica che avete, la cosa principale. Poi sono andato sulla media dell’ età. Perché sono preoccupato dell’ inverno demografico, la media anagrafica. In Italia credo 47 anni, in Spagna ancora peggio... E lì il presidente mi ha spiegato la legge che loro hanno per le coppie per sposarsi, avere figli. Somiglia anche un po' alla francese, ma meglio. Sull’ immigrazione niente, non si è parlato. La famiglia nel senso che si vede che tanta gente, tanti bambini e tante coppie giovani. E ora la sfida è cercare i posti di lavoro».


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Scherza con il collega che gli pone la domanda su Biden e la comunione ai politici che sono a favore dell’ aborto. «Si vede che l’ operazione le ha fatto bene», aveva esordito lui. «Qualcuno dice che vuole fare la stessa operazione. Ma non è stata una cosa estetica», risponde Francesco. Poi serio dice: «Io non ho mai rifiutato l’ eucarestia a qualcuno. Mai sono stata cosciente di avere di fronte a me una persona come lei descrive. L’ unica volta che ho avuto una cosa simpatica, in una casa di riposo, ho detto chi vuole la comunione alzi la mano. Una vecchietta si è alzata, ha fatto la comunione e poi ha detto, “grazie, grazie io sono ebrea”. Io ho risposto: “Anche questo che le ho dato è ebreo”.

La presa di posizione sull'aborto

E comunque la comunione non è un premio per i perfetti, la comunione è un dono, un regalo, la presenza di Gesù nella comunità, questa è la teologia. L’ aborto non ha mezze parole. Chi fa un aborto uccide. Qualsiasi libro di biologia dice che un embrione a tre settimane ha già tutti gli organi, non è una persona ma è una vita umana e va rispettata. È  giusto uccidere una vita umana per risolvere un problema? Scientificamente è una vita umana. Secondo è giusto assoldare un sicario per uccidere una vita umana per risolvere un problema? Per questo la Chiesa è così dura su questo argomento perché se non lo fosse è come se accettasse un omicidio umano. Mi diceva un politico che un anno hanno fatto 6 milioni di aborti in quel Paese. Quella persona che non è nella comunità, non può fare la comunione. Non è un problema teologico, ma pastorale, come noi vescovi gestiamo pastoralmente questo principio. Se vediamo alla storia della Chiesa, se hanno gestito la cosa in modo non pastorale si sono schierati sul piano politico. Ma il pastore cosa deve fare? Deve essere pastore, con lo stile di Dio, vicinanza, compassione e tenerezza. Leggiamo Ezechiele, Osea... un pastore che non sa gestire con lo stile di Dio…scivola. Sii pastore, il pastore sa cosa deve fare sempre in ogni momento. Ma se esce da questa pastoralità immediatamente diventa politico. I principi sono della teologia. La pastorale va condotta con lo stile di Dio».


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Parla della «tempesta che si è scatenata con l’ Amoris laetitia…sempre condanna…basta con le condanne…sono figli di Dio hanno bisogno della nostra compassione». E poi ancora, sulle leggi europee sui matrimoni tra omosessuali, osserva che «ho parlato chiaro su questo. Il matrimonio è un sacramento la Chiesa non ha il potere di cambiare un sacramento», ma «queste sono leggi che cercano di aiutare la situazione di tanta gente. È importante che si aiuti la gente ma senza entrare in una cosa che per sua natura non va. Ma se loro vogliono fare coppia insieme, due omosessuali, gli Stati hanno possibilità di fare leggi, di sostenerli di dare sicurezza e stabilità, di concessione. E questo non solo per gli omosessuali ma per tutti quelli che vogliono associarsi. Il matrimonio è il matrimonio, questo non vuol dire di condannare le persone. No per favore. Dobbiamo accompagnarle. Il matrimonio come sacramento non possiamo cambiarlo, ma ce ci siano leggi civili che prevedono che chi vuole associarsi, per esempio due vedove per avere il servizio sanitario, l’eredità, ma non è un matrimonio come sacramento».

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