Avvenire di Calabria

Annunciato il prossimo viaggio apostolico del Santo Padre, "la sua presenza tra un popolo che attualmente si sente abbandonato"

Papa in Iraq, «segnale di speranza per la comunità cristiana»

Gigliola Alfaro

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«La notizia del viaggio apostolico di Papa Francesco in Iraq dal 5 all’8 marzo 2021 è un segnale di grande speranza per la comunità cristiana della martoriata nazione mediorientale». Lo evidenzia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs), commentando la notizia diffusa oggi dal direttore della Sala Stampa vaticana. «Secondo gli ultimi dati disponibili, a metà 2020 più della metà (8.166) delle 14.828 abitazioni danneggiate appartenenti a famiglie cristiane nella Piana di Ninive e inserite nel piano di intervento erano state ricostruite», ricorda Alessandro Monteduro, direttore di Aiuto alla Chiesa che soffre. Acs ha fornito 6,5 milioni di euro per la ricostruzione di 2.860 case in sei centri della Piana, cioè il 35% del totale delle abitazioni ricostruite. Attualmente le case in fase di riparazione sono circa 290. I cristiani ritornati nella Piana sono oltre 37.000, cioè quasi il 45% delle famiglie originariamente presenti nell’area. Acs è attualmente impegnata in una nuova fase del piano di intervento, cioè la ricostruzione delle strutture gestite dalla Chiesa nei centri cristiani della Piana. L’87% delle 363 strutture interessate (34 totalmente distrutte, 132 incendiate e 197 parzialmente danneggiate) svolge anche funzioni sanitarie, di sostegno sociale ed educative.
«Se la comunità internazionale non interverrà tempestivamente ed efficacemente a suo sostegno, l’emigrazione forzata nell’arco di quattro anni potrebbe ridurre la popolazione cristiana dell’80% rispetto a quella precedente l’aggressione dell'Isis. Si profila pertanto lo spettro della totale estinzione della presenza cristiana - precisa Monteduro - Attualmente il numero di quanti emigrano è maggiore di coloro che tornano. Da una ricerca sul campo elaborata da Acs il 57% dei cristiani considera di emigrare, e di questi il 55% pensa di farlo entro il 2024. Data questa intenzione si stima che nelle aree precedentemente occupate dall’Isis i cristiani potrebbero scendere a circa 23.000 unità. Vi è poi il problema della discriminazione religiosa che si concretizza non solo attraverso la violenza manifesta ma anche attraverso atti discriminatori in ambito lavorativo ed educativo e con l’approvazione di leggi sul matrimonio penalizzanti». Per tutti questi motivi «il viaggio apostolico del Santo Padre è particolarmente rilevante e donerà nuova speranza a una comunità che attualmente si sente troppo abbandonata da quanti potrebbero invece intervenire a sua tutela», conclude Monteduro.

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