Avvenire di Calabria

Il momento di preghiera per gli sportivi in preparazione alla Pasqua sarà presieduto da don Pasqualino Catanese

Pasqua dello Sportivo, appuntamento a San Giorgio al Corso

Alla liturgia sono invitati tutti gli sportivi del territorio diocesano di Reggio Calabria - Bova

di Redazione Web

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Un momento di preghiera per gli sportivi in preparazione alla Pasqua è organizzato dall'Ufficio per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport dell'arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova.

La chiesa di san Giorgio al Corso ospiterà la Pasqua dello Sportivo

Giovedì 7 aprile, alle 18, presso la chiesa parrocchiale di San Giorgio al Corso di Reggio Calabria sarà celebrata la Pasqua dello Sportivo, momento di preghiera promosso dall'Ufficio diocesano per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport.


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L'appuntamento sarà presieduto dal Vicario generale dell'arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova, don Pasqualino Catanese. Sarà uno stimolo e una riflessione spirituale per condurre lo sportivo ad una seria riflessione sulla sua vita di fede. Il momento di preghiera si articolerà in letture della Parola di Dio, canti di meditazione, riflessione spirituale e preghiere con intenzioni particolari. Il tutto sarà concluso con un gesto di solidarietà che gli sportivi faranno verso i ragazzi ucraini ospiti in città.


PER APPROFONDIRE: Reggio Calabria, il dono delle PGS al Gom


Il momento di preghiera per gli sportivi in preparazione alla Pasqua si inserisce nel cammino di spiritualità promosso dall'Ufficio diocesano diretto da don Cannizzaro. La preghiera comunitaria nei tempi forti dell'anno liturgico è aperta a tutti gli sportivi del territorio diocesano di Reggio Calabria - Bova.

Le parole dell'arcivescovo Fortunato Morrone

Durante la celebrazione del Natale dello Sportivo, l'arcivescovo di Reggio Calabria - Bova e presidente della Conferenza episcopale calabra, rivolgendosi al mondo degli sportivi reggini ha spiegato come «l’importanza di donare se stessi agli altri si riverbera nella fatica e nella difficoltà del “fare squadra”».

Secondo il presule pitagorico «questo è il compito cui si è chiamati, come cittadini, come sportivi e soprattutto come cristiani. La gioia del donare deve essere superiore a quella del ricevere».

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