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Si è tenuta ier, presso la sala convegni Monsignor Ferro dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria, la conferenza stampa di presentazione delle iniziative previste in occasione del XXV anniversario della fondazione dell’Associazione dei Portatori della Vara di Reggio Calabria, nata il 24 febbraio 2000. Un evento non solo per festeggiare un traguardo importante, ma soprattutto per rendere omaggio alla Madonna della Consolazione, Patrona della città.
Alla presentazione del ricco programma di eventi sono intervenuti Gaetano Surace, presidente dell’Associazione, e Luciano Maria Schepis, direttore culturale, insieme a padre Pietro Ammendola, guardiano del convento dei cappuccini dell’Eremo, e don Pasqualino Catanese, vicario generale della diocesi di Reggio Calabria-Bova.
Ospite a sorpresa, che ha commosso il presidente Surace, monsignor Salvatore Nunnari, arcivescovo emerito di Cosenza-Bisignano e presidente onorario dei Portatori della Vara.
Presenti anche l’assessore all’istruzione del Comune di Reggio Calabria, Anna Briante, e una rappresentanza del Liceo artistico Preti-Frangipane, con la dirigente Lucia Zavettieri e il vicepreside Antonio Barbera, che hanno donato alcune tavole realizzate dagli studenti dedicate alla storia della Madonna della Consolazione.
Ad aprire l’incontro è stato don Pasqualino Catanese, che ha ringraziato il presidente e tutti i portatori, sottolineando l’importanza dell’Associazione per la comunità reggina:
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«Una realtà significativa non solo per la nostra Chiesa ma per la città. Questo programma ci aiuterà a fare memoria di tante cose e a rilanciare un impegno di tutti quanti noi, sia come Chiesa che come realtà cittadina».
Nel suo intervento ha ricordato il valore della sacra Effige custodita nella Basilica dell’Eremo sotto la custodia dei frati cappuccini, con un pensiero speciale a fra Gesualdo Malacrinò, per il quale si auspica il riconoscimento ufficiale della beatificazione.
Ripercorrendo la storia dell’Associazione, Gaetano Surace ha ricordato le sue origini, nate negli anni ’50 grazie all’intuizione di don Italo Calabrò e perfezionate poi da monsignor Salvatore Nunnari. Formalizzata ufficialmente il 24 febbraio 2000, l’Associazione affonda però le sue radici già nel XVI secolo, quando i primi portatori furono proprio i frati cappuccini, seguiti poi dai marinai, che trasportavano la sacra Effige per voto.
«I portatori con il loro servizio di trasporto della Vara rinnovano e rammentano l’attaccamento alla Protettrice della città. Il giorno della scesa della Madonna in città è l’unico momento in cui tutti i reggini si ritrovano accomunati, indossando un’unica maglia. È un giorno identitario, che accomuna uomini appartenenti a tutte le condizioni sociali cittadine, perché è considerato un altissimo onore avere il privilegio di sorreggere l’Immagine miracolosa di Maria Madre della Consolazione», ha spiegato Surace.
Gli eventi prenderanno il via il 25 febbraio con un Convegno di studi al Museo Archeologico di Reggio Calabria, incentrato sui temi iconografici e religiosi della Madonna della Consolazione, il significato dei portatori e le processioni nella Calabria bizantina. Il 2 marzo, presso la Basilica dell’Eremo, si terrà la Celebrazione eucaristica, presieduta da monsignor Fortunato Morrone.
Il 10 marzo, la Basilica dell’Eremo ospiterà l’edizione speciale de “Il Salotto dell’Editore in Basilica”, curata dal dott. Eduardo Lamberti Castronuovo, con ospiti d’eccezione e riflessioni sugli eventi del XXV anniversario. Il 17 marzo, presso il Seminario Arcivescovile, sarà presentato il libro “Nostra Donna del Consuolo. La Madonna dei Reggini. Pensieri, parole, opere e miracoli”.
Le celebrazioni si concluderanno il 20 marzo, sempre al Seminario Arcivescovile, con “Il Cantastorie”, una rappresentazione in vernacolo sull’assalto dei turchi al santuario della Madonna della Consolazione.
Nel suo intervento, monsignor Salvatore Nunnari ha ricordato come la storia di Reggio sia indissolubilmente legata a Maria: «Un vescovo di origini cosentine, monsignor Lanza, scrisse che le due storie camminano insieme. Maria ha sempre consolato Reggio nei momenti difficili».
Anche padre Pietro Ammendola ha ribadito l’importanza del legame tra i portatori e i frati cappuccini, ricordando che due frati ebbero il privilegio di ricevere messaggi dalla Madonna: fra Antonino Tripodi, a cui rivelò la fine della peste, e padre Gesualdo, che nel 1783 riportò la sacra Effige all’Eremo dopo il terremoto.
L’assessore Anna Briante, nel suo intervento, ha sottolineato il valore della trasmissione della memoria storica ai più giovani: «La memoria è un esercizio che non va mai messo da parte. Faccio i complimenti all’Associazione dei Portatori per il programma di eventi, che continuano a mettere al centro la Madonna della Consolazione. È importante far conoscere questa storia anche ai bambini».
Mimmo Praticò, coinvolto dal presidente Surace, ha voluto esprimere la sua emozione: «Io ho avuto l’onore di portare in spalla la Vara e, al solo pensiero, mi commuovo. È un’esperienza che rimane impressa per sempre».
Il presidente Surace ha espresso il suo rammarico per la mancata realizzazione della mostra “Nostra Donna del Consuolo – La Madonna di Reggio – Culto, cultura e pietà popolare”, inizialmente prevista nei locali del Castello Aragonese.
«La mostra, composta da oltre 700 pezzi, avrebbe dovuto inaugurare il programma il 28 dicembre 2024, ma nonostante l’approvazione della Giunta comunale, non si è riusciti a realizzarla. È un peccato, non per i Portatori, ma per la Madonna della Consolazione», ha sottolineato Surace.
Un’altra nota critica è stata rivolta al dossier per la candidatura di Reggio Calabria a Capitale Italiana della Cultura 2027, nel quale non viene menzionata la Madonna della Consolazione né i Frati Cappuccini:
«Non si possono cancellare 500 anni di storia. La Madonna della Consolazione e i Cappuccini fanno parte dell’identità della città». Nonostante le difficoltà, Surace ha assicurato che la mostra verrà comunque realizzata entro il 2025, in un luogo adeguato a ospitare la storia della Patrona. «Se la storia è cultura, ha concluso Surace, non possono essere cancellati cinquecento anni di storia della Madonna della Consolazione; che peraltro, si intersecano con la storia della città. Come si può non fare cenno al fatto che Reggio Calabria è la città nella quale è sorto l’ordine dei Frati Minori Cappuccini grazie a due reggini cofondatori? Detto questo, vorrei solo rassicurare quanti hanno partecipato alla preparazione della mostra, alla quale teniamo in modo particolare, sarà comunque realizzata entro il 2025 in un luogo consono ad ospitare la storia della nostra Patrona».
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