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Premio Cassiodoro, riconoscimenti per Arcidiaco e Smorto. L’annuale edizione è stata dedicata al ricordo di monsignor Antonio Cantisani, già arcivescovo di Rossano-Cariati, Catanzaro-Squillace e presidente della Conferenza episcopale calabra.
Mercoledì 8 dicembre 2021, nel Villaggio Città del Sole dell’Associazione Comunità Regina Pacis in contrada Badessa di Mussano a Cosenza si è svolta la premiazione della XVIII edizione del Premio Cassiodoro, riconoscimenti a personlità che operano e risiedono in Calabria e si sono distinte nella ricerca e nell’elaborazione culturale, economica e sociale. Il Premio Cassiodoro è stato istituito nel 2003 dall’Universitas Vivariensis.
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L’annuale edizione è stata dedicata al ricordo di monsignor Antonio Cantisani, già arcivescovo di Rossano-Cariati, Catanzaro-Squillace e presidente della Conferenza episcopale calabra, tornato alla Casa del Padre lo scorso 1 luglio 2011. Il Premio, come ogni anno, è stato condotto dall’editore Demetrio Guzzardi che è anche il rettore dell’Universitas Vivariensis; il conduttore ha voluto accanto a sé come “valletta” Marilena, un’ospite della Comunità Regina Pacis.
Tra i reggini premiati Franco Arcidiaco che ha ricevuto il premio da don Dante Bruno. Fondatore nel 1997, insieme alla moglie Antonella Cuzzocrea, di una delle più importanti case editrici calabresi. Il catalogo di oltre 1.200 titoli spazia dai temi regionali ad argomenti di varia natura. Sin da piccolo ha avuto un approccio col mondo dei giornali e questa sua passione si è concretizzata rilanciando storiche testate, non solo calabresi; è attivo anche nella nuova frontiera della comunicazione on-line. Ha dato vita alla Biblioteca comunale di San Lorenzo (RC) intitolata alla memoria di suo padre, Antonino Arcidiaco, con una donazione di arredi e mobili familiari e di un’intera emeroteca di quotidiani e periodici dal dopoguerra a oggi.
Premiato anche Giuseppe Smorto, giornalista, autore del volume “a Sud del Sud”. A consegnare la pergamena Andrea Gualtieri. Durante gli infamanti anni dei sequestri di persona, in un’inchiesta realizzata da l’Espresso, la Calabria venne definita: «La regione più odiata dagli italiani». Giuseppe Smorto dal suo osservatorio del quotidiano la Repubblica, una delle testate italiane più autorevoli al mondo, nel suo recente volume A Sud del Sud, racconta i pochi diavoli, ma i tanti resistenti che ha trovato in questo suo viaggio tra personaggi e situazioni calabresi. Anche Smorto con questo suo saggio è un resistente, perché presenta una Calabria bella e positiva, che merita di non essere più considerata la Cenerentola d’Italia.
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