Avvenire di Calabria

Salvini invoca le dimissioni di Falcomatà, come lui anche alcuni consiglieri di centrodestra

Processo Miramare, le reazioni alla condanna di Falcomatà

La solidarietà di Abramo e Decaro: «Il Governo stia vicino ai sindaci»

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

«Sono sereno, le sentenze non si commentano e l’attività amministrativa continuerà comunque», sono state le prime parole di Falcomatà subito dopo la sentenza del processo Miramare. «Il nostro impegno per Reggio non verrà comunque meno». «Non intendo assolutamente commentare la condanna, anche perché trattasi di sentenza di primo grado. Invece, sul piano politico, vista la sospensione del sindaco in carica l’unica cosa che si deve fare è tornare a votare», le parole dell’ex candidato sindaco indipendente Klaus Davi. «Falcomatà lascia la città allo sbando: dimissioni», è la richiesta del leader della Lega Salvini. Gli fa eco, il candidato sindaco del centrodestra alle ultime comunali Nino Minicuci. «Sarò sempre garantista ma per il bene della città il Sindaco si dimetta e si torni subito al voto», ha motivo di ritenere un altro consigliere del centro destra a Palazzo San Giorgio, Massimo Ripepi.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


A invocare l’immediata revisione della legge Severino, è il direttivo di Anci Calabria perché «l’abuso d’ufficio è un reato estremamente fumoso e la legge Severino nel prevedere la sospensione degli amministratori in caso di condanna anche solo di primo grado appare in palese contrasto con i principi costituzionali». Una sospensione «ingiusta e contro la costituzione» la definisce anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori il quale ricorda: «nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva».

«Proprio in questi giorni in cui si discute dei rischi elevati ai quali i sindaci nella loro attività vanno incontro dal punto di vista giudiziario – le parole del presidente dell’Anci nazionale e sindaco di Beri Decaro - arriva una condanna per abuso d'ufficio per il sindaco di Reggio Calabria che è costretto ad una sospensione di 18 mesi per effetto della legge Severino. Nel rispetto della sentenza e riponendo piena fiducia nel corso della giustizia, non posso che esprimere la mia vicinanza a Giuseppe Falcomatà, del quale in questi anni abbiamo conosciuto la dedizione al lavoro nell'interesse della sua comunità, che in un momento come questo si ritroverà senza guida politica e amministrativa».

Processo Miramare, la nota del sindaco di Catanzaro Abramo

Vicinanza umana e politica a Falcomatà arriva dal sindaco di centrodestra di Catanzaro Sergio Abramo: «Gli auguro di cuore di tornare più forte di prima, ma ribadisco pure che gli amministratori vadano tutelati. Il Governo faccia di più per difenderli». «Sono convinto – ancora Abramo - che Giuseppe Falcomatà saprà dimostrare la propria assoluta estraneità ai fatti che gli sono contestati e che gli sono costati la condanna, in primo grado, da cui deriverà anche la sospensione in base alla legge Severino. Pur sottolineando il profondo rispetto nell’operato della Magistratura, e senza voler esprimere giudizi in merito a quanto stabilito dal tribunale di Reggio, non posso non sottolineare la mia più profonda solidarietà, umana e politica, a Giuseppe».


PER APPROFONDIRE: Processo Miramare, Falcomatà sospeso: l’atto del Prefetto


«Lo conosco da anni – conclude il primo cittadino catanzarese - e, in virtù della collaborazione e della condivisione di idee e progetti che avevo con un gigante come il padre Italo, ho da decenni instaurato un fortissimo rapporto di amicizia con tutta la sua famiglia».

Articoli Correlati