Avvenire di Calabria

Nel processo che conduce le aziende tradizionali verso l'evoluzione nelle Smart Factory è fondamentale la formazione dei dipendenti

La realtà virtuale per formare i giovani lavoratori a Reggio Calabria

Filippo Buonafede, Operations Manager della Buonafede Srl, spiega l'attività in collaborazione col Centro Studi "Libero Pensiero" della città

di Federico Minniti

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Nel processo che conduce le aziende tradizionali verso l'evoluzione nelle Smart Factory è fondamentale la formazione dei dipendenti. Filippo Buonafede, Operations Manager della Buonafede Srl, spiega l'attività in collaborazione col Centro Studi "Libero Pensiero" della città.

Reggio Calabria, l'esperienza della realtà virtuale nella formazione professionale

Gran parte dei "corsisti" sono Neet, cioè quei ragazzi che non studiano né lavorano. Di fronte alla volontà di acquisire abilità tecniche, i giovani reggini s'imbattono in una sorta di "videogame" che può cambiare per sempre il loro futuro. Ce ne parla un altro giovane reggino, Filippo Buonafede, che grazie all'azienda di famiglia prova a tracciare scenari di futuro.

Filippo Buonafede è l’Operations Manager della Buonafede Srl, un’azienda che progetta e realizza strutture metalliche in ambito civile e industriale e per i settori del ferroviario, difesa, navale e nucleare. In precedenza, Filippo ha lavorato come responsabile di produzione in una multinazionale americana che opera nella logistica. Si è laureato con lode al Politecnico di Milano in Ingegneria Gestionale dopo un’esperienza accademica a Sydney in Australia.

La realtà virtuale nella formazione dei giovani lavoratori a Reggio Calabria, ci può raccontare la vostra esperienza?

I percorsi sono sviluppati dal Centro Studi "Libero Pensiero" in collaborazione con la nostra azienda. In concreto, il Centro Studi di formazione organizza dei corsi di saldatura. L'esercitazione pratica avviene tramite l'utilizzo di visori grazie ai quali il giovane in formazione è completamente immerso in una realtà virtuale che gli consente di misurarsi con un'esperienza concreta con l'ausilio di un'infografica interattiva che restituisce in tempo reale punti di forza e punti di debolezza del proprio tentativo. L'utilizzo di un joystick permette loro di simulare l'azione della saldatrice a filo: questa opportunità limita i rischi del neofita e lo proietta alle prove in azienda con maggiore dimestichezza con gli strumenti di lavoro.

Sempre a livello formativo, come si rafforzano le skills necessarie per far parte di una Smart Factory? In sintesi: qual è il profilo ideale del lavoratore di domani?

Due attitudini: la prima è quella all'utilizzo delle nuove tecnologie, mentre la seconda è quella al miglioramento. Mi spiego meglio: può sembrare strano, ma ancor oggi tanti ragazzi che si affacciano sul mondo del lavoro non sanno usare in modo competente un computer. E questo è inimmaginabile per le aziende che vogliono evolversi in Smart Factory. L'altra attitudine non è una competenza tecnica, bensì una soft skill che - a mio avviso - è ancor più importante: essere aperti alle novità e volenterosi a migliorare fa di un giovane lavoratore una risorsa su cui investire.

Che tipo di dialogo c’è con le scuole reggine e cosa servirebbe per imprimere il cambio di mentalità necessario?

Attualmente sviluppiamo tre percorsi di alternanza scuola-lavoro. Personalmente credo che ci sia tanto da fare. Prima parlavamo di soft skills, mentre soffermandoci sull'importanza delle hard skills notiamo che le scuole applicano insegnamenti spesso "datati" o fin troppo teorici. Gli istituti tecnici e professionali devono aprirsi alle aziende ben prima del quinto superiore per far comprendere agli studenti che le materie specialistiche non vanno studiate giusto per un voto bensì per maturare delle competenze che saranno le basi del loro ingresso nel mondo lavorativo.

Infine, dove e perché nasce l’idea di un Centro Studi che affianchi le realtà di impresa?

Il Centro Studi "Libero Pensiero" nasce nel 2004 per volontà di mio padre, Nestore Buonafede, con altri amici professionisti di Reggio Calabria. L'obiettivo è quello di non ancorarsi al ruotinario durante i processi lavorativi: la bellezza dell'essere italiano è la capacità creativa. La standardizzazione è fallimentare, ma questo non deve essere un limite. Il "Libero Pensiero" vale in tutti ambiti: dalla società civile all'ambiente lavorativo. Ognuno può e deve interpretare il proprio ruolo con l'ambizione di migliorare se stessi e l'ambiente circostante.


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


Cos'è una Smart factory?

La Fabbrica Intelligente (Smart Factory) è il risultato dell'applicazione delle nuove tecnologie ai processi produttivi delle industrie manifatturiere. Additive manufacturing, realtà aumentata, Internet delle Cose, Big Data, robot antropomorfi, intelligenza artificiale e cloud computing sono i pilastri dell'Industria 4.0 sui quali la fabbrica del futuro dovra poggiarsi per poter essere competitiva.

Tutto ciò si tramuta in un miglioramento in termini di efficienza, quali flessibilità e sicurezza. Ovviamente, per poter sfruttare al meglio questi vantaggi, e necessario, però che l'azienda intraprenda un percorso di crescita al quale governance e dipendenti non dovranno sottrarsi.


PER APPROFONDIRE: La realtà virtuale a Reggio Calabria, guida all'uso consapevole


Buonafede Srl, una storia reggina

È un’altra storia di successo tutto calabrese quella della Buonafede Srl. Una storia iniziata negli anni cinquanta del secolo scorso in un piccolo magazzino nella periferia nord di Reggio Calabria, nel quartiere Archi. L’azienda Buonafede è un autentico fiore all’occhiello del comparto industriale non solo calabrese, ma internazionale. Attiva in più settori, come il ferroviario, il navale, il nucleare, la difesa e le opere civili, opera sia sul mercato nazionale che estero, in partnership anche con importanti multinazionali.

L’impresa “Buonafede” di Reggio Calabria non è mai rimasta a guardare, cogliendo tutte le opportunità offerte dal mercato. Anche in tempi meno felici, come i due precedenti segnati dalla pandemia e dallo scoppio della guerra in Ucraina. Ma è proprio nei momenti difficili che si vede la stoffa di chi fa impresa.

E la Calabria può davvero fare scuola. L’ultimo importante piano di investimenti è stato orientato alla realizzazione della fabbrica del futuro. «Integrare le nuove tecnologie al processo produttivo e, in particolare, alle macchine utilizzate è un aspetto importante per rimanere competitivi», spiega il più giovane del gruppo, Filippo Buonafede

Articoli Correlati