Avvenire di Calabria

Elezioni 2020, arrestati il consigliere comunale Antonino Castorina e un presidente di seggio: ecco come reagisce la politica locale

Reati elettorali, le reazioni: da Falcomatà all’opposizione

Redazione Web

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È di poche ore fa la notizia che vede indagati Antonino Castorina, consigliere comunale in quota al Pd, e Carmelo Giustra, presidente di seggio alle ultime amministrative, per plurime fattispecie di falsità in atto pubblico e reati elettorali.

LE REAZIONI
I risvolti ed i dettagli emersi sui presunti brogli elettorali stanno creando non poco clamore.
Tra i primi a rompere il silenzio da Palazzo San Giorgio, il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà: «Ringrazio la Procura di Reggio Calabria, la Questura e gli organismi inquirenti per il lavoro di accertamento condotto su alcune specifiche circostanze che si sono verificate in occasione del primo turno delle scorse elezioni amministrative reggine. L’indagine condotta, come ha specificato lo stesso Procuratore, focalizza singoli fatti e circostanze che, stando a quanto appreso dalle dichiarazioni degli inquirenti, riguarderebbero alcuni seggi, e non si riferisce in alcun modo all’impianto amministrativo delle elezioni. Fatti che vanno pienamente sviscerati ed accertati per amore di giustizia ed a tutela delle istituzioni democraticamente elette e soprattutto delle migliaia di cittadini che hanno liberamente espresso il loro voto. È una giornata triste per la città. Personalmente sono molto addolorato per questa vicenda che non deve in alcun modo distogliere il consiglio, la giunta e l’intera amministrazione dagli obiettivi di risanamento e di crescita che i cittadini meritano e che ci hanno chiesto con il voto. Se le circostanze descritte dovessero essere accertate sarebbe una vicenda molto grave anche sul piano etico oltre che giudiziario. Ho piena fiducia nella magistratura e negli organismi inquirenti e spero che si possa fare piena luce al più presto su questa vicenda. Non è una frase di circostanza, credo realmente che il lavoro promosso dalla Procura sia a tutela di tutti, e spero che le persone coinvolte, a cominciare dal Consigliere Castorina, siano in grado di dimostrare la propria estraneità rispetto alle accuse contestate, ma intanto è chiaro che fin da subito sarà sospeso dal Consiglio e dovrà lasciare ogni altro incarico».
A questo primo intervento si aggiunge anche quello di Antonino Minicuci, consigliere comunale già candidato a Sindaco di Reggio Calabria per la coalizione di centrodestra: «È un quadro triste e sconfortante quello che emerge dalle indagini della Digos e che hanno portato all’arresto di Nino Castorina. Non si tratta di un uomo di secondo piano bensì del capogruppo consiliare del PD, uomo di fiducia del sindaco Falcomatà e consigliere di centrosinistra primo eletto. Come se non bastasse, Castorina era anche il Presidente della Commissione Elettorale Comunale, delegato del Sindaco Falcomatà alla Città Metropolitana nonché membro della direzione nazionale del Partito Democratico.In diverse circostanze abbiamo denunciato non solo pubblicamente ma anche attraverso gli organi competenti alcune vicende ‘particolari’ che si sono verificate nel corso delle ultime elezioni comunali di Reggio Calabria. Oggi, grazie al lavoro di chi ha investigato con determinazione, abbiamo la certezza che le nostre non erano parole al vento. Da un primo riscontro, è emerso infatti che su 100 certificati elettorali duplicati rilasciati ad anziani risultati tra i votanti, gli inquirenti hanno accertato come nessuno di loro si sia recato al seggio elettorale. Inoltre, risulta che i Presidenti dei seggi abbiano attestato la loro presenza fisica e dichiarato di conoscerli personalmente. Gli inquirenti sostengono che il meccanismo era stato organizzato da tempo, con il sindaco Falcomata che ha designato tanti Presidenti di seggio elettorale. Coloro che, con ogni probabilità, erano complici dei brogli.Ancora non è chiaro quanto sia vasta l’entità di questo squallido modus operandi, che ha visto approfittarsi di persone anziane o addirittura decedute. Fortunatamente “le indagini vanno avanti, sono ancora tanti documenti da esaminare”, come dichiarato dal Procuratore Giovanni Bombardieri. Appare evidente come si sia squarciata la credibilità che i cittadini ripongono nelle istituzioni. La democrazia è stata uccisa, al pari della fiducia di tutti i reggini che si sono recati regolarmente alle urne. Al termine dello spoglio relativo al turno di ballottaggio, non ho perso tempo nel congratularmi con il sindaco Falcomatà e con il centrosinistra per la vittoria. Oggi mi sento in dovere di ritirare quei complimenti, in quanto la vittoria è stata truccata nel modo più meschino e vergognoso, alle spalle di tutti gli elettori reggini e di chi, come me, per mesi si è speso sul territorio consumando ogni goccia di sudore. Non è possibile fare finta di niente, nascondere la polvere sotto al tappeto e provare ad andare avanti come se nulla fosse. Se un briciolo di dignità è rimasto nel sindaco Falcomatà e nei consiglieri di maggioranza, non esiste strada alternativa alle dimissioni. Reggio Calabria deve tornare al voto, cancellando al più presto una delle pagine più tristi della sua storia recente».
I Coordinamenti Provinciali Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, inoltre, uniscono le lore voci per una chiara richiesta: «le dimissioni immediate della Giunta e dei Consiglieri, come atto di responsabilità istituzionale, di coscienza politica e di onestà nei confronti di Reggio Calabria».



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