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Prosegue nella II Commissione del Consiglio comunale di Reggio Calabria l’approfondimento sul tema delle Circoscrizioni. Nel corso della seduta odierna, presieduta da Giuseppe Marino, sono intervenuti l’assessore alla Città sostenibile e accessibile, Paolo Malara, e l’architetto Patrizia De Stefano, coordinatrice dell’ufficio del Masterplan, per illustrare le interconnessioni tra il percorso di istituzione delle nuove Circoscrizioni e la pianificazione territoriale della città.
Ad aprire i lavori è stato il consigliere delegato al Decentramento, Giuseppe Giordano, che ha sottolineato come la riorganizzazione delle Circoscrizioni sia parte di una visione più ampia di città. Il Masterplan, ha spiegato Giordano, rappresenta uno strumento strategico per analizzare i punti di forza e di debolezza del territorio, recuperando anche elementi della precedente impostazione del decentramento. L’idea alla base del progetto è quella di un policentrismo funzionale, in cui le diverse aree urbane interagiscono in modo strategico.
In questa prospettiva, il Masterplan ha individuato cinque ambiti identitari che potrebbero coincidere con le future Circoscrizioni, nel rispetto della normativa che prevede una popolazione minima di 30mila abitanti per ognuna.
L’assessore Paolo Malara ha illustrato il percorso del Masterplan, evidenziando che il progetto è nato «dal basso, dalla conoscenza del territorio», e si basa sui principi di prossimità e policentrismo. L’obiettivo è mettere al centro la comunità, analizzando il rapporto tra cittadini e servizi attraverso una mappatura dettagliata di quartieri, borghi e vallate.
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Malara ha spiegato come il Masterplan sia stato sviluppato prima che si aprisse il dibattito sulle Circoscrizioni, ma che il lavoro di analisi territoriale abbia naturalmente condotto all’individuazione di ambiti territoriali coerenti con le funzioni che saranno demandate alle future articolazioni amministrative. Il riconoscimento per la prima volta dei borghi, la valorizzazione delle vallate e del sistema agricolo sono elementi chiave di un progetto innovativo, capace di coniugare identità storica e visione futura. «Conoscere e valorizzare le nostre risorse consente di rigenerare i luoghi, governando processi in continua evoluzione», ha concluso l’assessore.
L’architetto Patrizia De Stefano, coordinatrice dell’ufficio del Masterplan, ha sottolineato come l’obiettivo principale del progetto sia quello di non lasciare nessun territorio isolato, considerando la città come un ecosistema complesso, in cui ogni area è un centro vitale che contribuisce all’armonia dell’insieme.
Secondo De Stefano, la mappatura del territorio e la sua suddivisione in ambiti funzionali non devono essere interpretate come una semplice ripartizione geografica, ma come un modello di governance capace di migliorare l’equilibrio tra le diverse zone della città. Il Masterplan mira a valorizzare l’identità dei territori, non solo lungo la fascia costiera e nei quartieri più popolosi, ma anche nelle aree collinari e montane, garantendo una visione inclusiva dello sviluppo urbano.
Il presidente della II Commissione, Giuseppe Marino, ha concluso i lavori utilizzando una metafora per descrivere il Masterplan: «Rappresenta delle fondamenta solide su cui costruire un progetto di città nuova, che sappia riconoscersi, rigenerarsi e rilanciarsi attraverso gli elementi di forza di cui è custode».
Marino ha evidenziato che la connessione tra il lavoro del Masterplan e il percorso verso l’istituzione delle Circoscrizioni rappresenta una ricucitura tra storia, identità e governo del territorio. Su questa sfida, ha affermato, si gioca il futuro della città. Alle sue dichiarazioni si è associata la vicepresidente Deborah Novarro, mentre il consigliere Giuseppe Giordano ha ribadito come il decentramento non debba essere visto come un semplice assemblaggio di territori, ma come un progetto di riconnessione della comunità, capace di garantire dignità e funzione a ogni area della città.
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