Avvenire di Calabria

La comunità delle suore salesiane del rione Modena si appresta ad accogliere un'iniziativa che mette al centro anche il valore dell'Oratorio

Figlie di Maria Ausiliatrice, a Reggio Calabria una “mostra-messaggio” in ricordo di suor Gilda Zerruso

L'instancabile e allegra religiosa sarà ricordata sabato 16 novembre dalla consorelle e da tutti coloro hanno avuto modo di conoscerla

di Redazione Web

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L'Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice di Reggio Calabria si prepara a omaggiare, a un mese dalla sua nascita al cielo, suor Gilda Zerruso, una presenza indimenticabile per i tanti che hanno avuto la fortuna di conoscerla e apprezzarla. Recuperare la sua testimonianza è necessario per rinvigorire il senso di appartenenza a Cristo e alla spiritualità salesiana.

Suor Gilda Zerruso, una "mostra-messaggio" per ricordarla

Il ricordo di suor Gilda Zerruso è ancora vivo tra quanti l'hanno conosciuta non solo all'Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice di Reggio Calabria, dove ha dedicato parte della sua vita al servizio dei bambini e dei giovani. Con il suo sorriso e la sua forza instancabile, suor Gilda è stata una guida e un punto di riferimento, capace di farsi ascoltare e amare da tutti: l'oratorio di Modena, grazie alla sua infaticabile testimonianza di fede, è stato il cuore della vita di tanti e tante giovani. Ricordare suor Gilda oggi, significa recuperare l'identità, la spiritualità e il senso di appartenenza di quegli anni.



In occasione del trigesimo della sua nascita al cielo, l'Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice di Reggio Calabria ospiterà, sabato 16 novembre, una mostra-messaggio in onore di suor Gilda Zerruso, ricordata come un «vulcano in perenne eruzione», sempre al fianco dei più giovani.


PER APPROFONDIRE: Un vulcano per i giovani: addio a Suor Gilda Zerruso


L’iniziativa, accolta e condivisa dalla direttrice dell'Istituto, suor Giuliana Luongo, mira a raccogliere e condividere i ricordi lasciati da questa figura carismatica, il cui impegno ha segnato profondamente la vita di molti giovani e famiglie anche a Reggio Calabria.

Occasione per rivivere i momenti condivisi

La mostra sarà un’occasione per rivivere i momenti condivisi con suor Gilda attraverso una raccolta di oggetti, immagini, scritti e testimonianze, messi a disposizione da tutti coloro che hanno avuto modo di conoscere suor Gilda e apprezzarne operato e verve educativa.

La "mostra-messaggio" sarà aperta alle 18 e seguirà, alle 19, un momento celebrativo e di testimonianza sul valore dell'Oratorio e sull’eredità spirituale ed educativa lasciata dall'indimenticata suora.

L'Oratorio, la sua vita

Nata a Taranto il 3 maggio 1933, suor Gilda Zerruso ha sentito la chiamata alla vita religiosa a 15 anni. La sua vita è stata una testimonianza vivente di dedizione assoluta. Dal 1956 al 2012, è insegnante entusiasta, con capacità creative e tanto talento nel coinvolgere tutti, anche chi apparentemente non è portato per questa bella e preziosa forma espressiva. Luoghi di questa missione sono la Scuola di Napoli-Vomero, Napoli-Santa Caterina, Bova Marina (Rc), Torre Annunziata Madre Mazzarello (Na), Vico Equense (Na).



In ogni comunità in cui è passata, ha offerto il bello e il vero, testimoniando la forza del «da mihi animas» e la gioia, espressa in maniera inequivocabile dalla sua passione per i giovani. Ma, l’ambiente in cui ha totalmente speso la sua vita di Figlia di Maria Ausiliatrice è stato l’Oratorio, nelle case di Torre Annunziata “Madre Mazzarello” (Na), sua passione; Reggio Calabria, casa del suo cuore (dal 1969 al 1981 e poi dal 1994 al 2012); Vico Equense (Na) e Gragnano (Na), 2012-2014. Sant’Agnello (Na) 2014-2016, sue ultime e profonde predilezioni.

Un «vulcano di iniziative»

All'Istituto Figlie di Maria Ausiliatrice di Reggio Calabria, suor Gilda è ricordata ancora come «un vulcano di iniziative». Con grande entusiasmo, ha organizzato attività che scandivano il calendario dell’oratorio: la festa dell’apertura a settembre, il mese missionario a ottobre, e poi ancora la festa di Tutti i Santi e il Natale, con la preparazione di presepi artistici o viventi. Ogni festa era un’occasione per trasmettere valori di fede e gioia, rispondendo al motto salesiano: «Noi qui facciamo consistere la santità nello stare sempre allegri e nell’adempimento dei nostri doveri».

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