Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria, consegnate le chiavi del cantiere
L’amministrazione comunale ha consegnato ufficialmente l’area di cantiere al raggruppamento di imprese vincitore del bando ministeriale.
di Maurizio Demetrio - Settembre è il mese delle ripartenze dopo la lunga pausa estiva e, anche per noi seminaristi, segna l'inizio di un nuovo anno. Questo anno, in particolare, la ripartenza è ancor più singolare in ragione delle difficoltà vissute lo scorso anno a causa della pandemia e della provvisorietà che ad essa è legata. È stato un periodo duro sì, ma proprio per questo abitato maggiormente dalla grazia, il tempo del lockdown per noi seminaristi è stato infatti occasione per vivere insieme un contatto ed una vicinanza più forti, che ci ha portato a ripensare modi e forme della vita comunitaria, sfida formativa di grande valore, che ti fa sentire accolto e ti spinge sempre di più alla crescita ed al confronto. Un anno che si apre all’insegna di un’emergenza sanitaria non ancora conclusa e che ha segnato e ancor oggi segna la vita di tutti noi. Ecco allora che anche il nostro inizio è stato diverso dal solito ma non per questo meno bello ed intenso. Il primo appuntamento vissuto dalla comunità è stato l'incontro con Maria, Madre della Consolazione, a cui, nel corso della celebrazione eucaristica del lunedì in Cattedrale, l'intera equipe formativa e ogni seminarista ha affidato i desideri, le speranze, i sogni che caratterizzeranno il nuovo anno. A Lei, Madre e Maestra di fede, ognuno di noi guarda con amorevole affetto affinchè Ella sia custode della nostra vocazione. Custoditi dal suo materno cuore il 17 settembre ci siamo recati a Gerace dove, nella millenaria Basilica Cattedrale, Don Giovanni Armeni, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di Mons. Bertolone, è stato ordinato sacerdote. Assieme a lui e alla sua comunità la domenica 20 settembre, festa liturgica di San Gaetano Catanoso, abbiamo reso lode al Signore e celebrato la sua prima Messa nella comunità parrocchiale di Ardore che viveva la gioia di vedere un suo figlio ordinato sacerdote dopo circa 100 anni. Come non sottolineare la particolare coincidenza delle due ricorrenze in ragione anche del significativo legame che unisce noi seminaristi al Santo. A lui noi guardiamo come modello sacerdotale, a lui che è stato Padre Spirituale di tanti seminaristi e sacerdoti chiediamo di sostenerci nel nostro cammino e, attraverso di lui, chiediamo al Signore, per mezzo di Maria, di non far mai mancare santi sacerdoti a questa nostra Chiesa. Nella consapevolezza che, come amava ripetere alle sue suore, «in tutto ciò che avviene, Dio viene». Il 18 settembre, con ancora nel cuore la grazia per il dono di Don Giovanni, ha avuto ufficialmente inizio l’anno con l’accoglienza nella comunità maggiore dei due giovani: Santo Federico, della Parrocchia di San Biagio V. in Gallico Superiore e Demetrio Zanghi, della Parrocchia di San Luca Evangelista che, accompagnati dai loro parroci: Don Filippo Cotroneo e Don Bruno Cipro, dai familiari e da alcuni rappresentanti delle comunità parrocchiali, dopo aver concluso l’anno propedeutico, hanno intrapreso il loro percorso in seminario. Dopo questi primi giorni, con l‘ardente desiderio di mettersi in ascolto della Parola la comunità del seminario ha vissuto un‘intensa e proficua settimana di esercizi spirituali trascorsi nell'incantevole cornice del Soggiorno San Paolo in Cucullaro e magistralmente guidati da P. Vincenzo Sibilio. Il predicatore, utilizzando il metodo ignaziano, ci ha introdotto al tema dell’anno: "… ricchi per mezzo della sua povertà …" 2 Cor 8,9. Come bene si può comprendere già da una prima lettura del versetto guida, l’anno che si aprirà davanti a noi sarà caratterizzato da un’attenta riflessione sul consiglio evangelico della povertà. Così come evidenziato dallo stesso predicatore, al fine di poter accoglierne e comprendere il vero significato, ognuno di noi dovrà compiere un percorso che partendeo dalla risposta alla chiamata deve giungere alla piena e totale accoglienza della missione nell’assoluto abbandono alla Provvidenza. Saremo chiamati a compiere quell’azione di «svuotamento» che ci porterà a rimpierci totalmente di Cristo a cui dovermo configurarci sempre di più. Caratteristica essenziale di questi giorni sono stati i lunghi tempi di silenzio e preghiera ed il confronto con la Parola assieme al colloquio giornaliero con Padre Vincenzo. Rientrati in seminario dopo essere stati, sul monte, in disparte con il Maestro, ci siamo subito preparati a vivere un ulteriore momento di grazia: il giuramento dei diaconi: Davide Tauro, Antonio Circosta e Davide Amadeo che sostenuti e accompagnati dai loro parroci: Don Luigi Cannizzo, Don Nicola Casuscelli e Don Nino Pangallo, dai familiari e da alcuni rappresentanti delle comunità parrocchiali hanno compiuto giuridicamente un primo passo verso l’ordinazione avvenuta il 30 settembre presso la Basilica Cattedrale di Reggio Calabria. Nella medesima celebrazione, la comunità, ha accolto i nuovi ragazzi che inizieranno l’anno propedeutico, ben 4 della nostra diocesi di Reggio Calabria – Bova: Demetrio, Domenico, Giuseppe e Pietro ed uno della vicina diocesi di Locri – Gerace: Nicodemo a suggellare la collaborazione che ormai da diversi anni associa le due Chiese sorelle. Il vivere questi due particolari eventi nella medesima celebrazione ci ha fatto ancor più comprendere la fedeltà dell’amore del Padre che ancora oggi nonostante le difficoltà della vita presente non smette di chiamare operai per la sua vigna. Forti delle esperienze vissute e pieni di gratitudine per quanto il Signore ci ha voluto donare siamo pronti a partire per questo nuovo anno alla scoperta di un Dio che ci ama alla follia e a cui vogliamo donare tutta la nostra vita.
L’amministrazione comunale ha consegnato ufficialmente l’area di cantiere al raggruppamento di imprese vincitore del bando ministeriale.
Il torneo di quest’anno sarà girone unico quindi «più impegnativo e stimolante» Con l’inizio della
Il sindaco Falcomatà: «Sui servizi, in dieci anni fatti passi avanti». L’assessore Nucera: «Sì ad una programmazione più efficace, attenta alle fasce svantaggiate».