Avvenire di Calabria

La parrocchia di Reggio Calabria che racchiude tre quartieri (rione Ferrovieri, rione Pescatori e zona Stadio) vuole aprirsi a una sinodalità «concreta»

Sacro Cuore, impegno per la corresponsabilità

Nei mesi scorsi, già avviata una “bonifica” di alcune aree degradate. Il riferimento di quest’anno pastorale è: «Gareggiate nello stimarvi a vicenda»

di Federico Minniti

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Sacro Cuore, impegno per la corresponsabilità. La parrocchia che racchiude tre quartieri (rione Ferrovieri, rione Pescatori e zona Stadio) vuole aprirsi a una sinodalità «concreta». Le proposte del parroco sono condivise con un laicato attento e maturo. Nei mesi scorsi, già avviata una “bonifica” di alcune aree degradate. Sulle orme di san Paolo, il riferimento di quest’anno pastorale è: «Gareggiate nello stimarvi a vicenda».

Sacro Cuore, impegno per la corresponsabilità

L'inverno reggino non fa sconti. Un freddo mediterraneo - cioè rischiarato da un timido sole condiziona le giornate, ma entrando, affacciandoci sul sagrato della parrocchia del Sacro Cuore, un’immagine ci scalda immediatamente. Una decina di persone ci attendono per raccontarci il loro essere comunità. A guidarli è monsignor Salvatore Santoro che, a queste latitudini è stato vent’anni fa viceparroco quando tutti lo chiamavano (e oggi come allora l’appellativo non è cambiato) don Sasà. In realtà monsignor Santoro è tornato per guidare la parrocchia lo scorso 2 ottobre affiancato da un giovanissimo sacerdote, don Davide Amadeo, ordinato prete l’8 maggio 2021.


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Il cammino verso la Sinodalità

I due subentrano a don Umberto Lauro, colonna della comunità per quasi mezzo secolo. «Un amico e un maestro» lo definisce monsignor Santoro nell’introdurci all’interno di una bella e luminosa aula liturgica.

La chiesa è al centro di tre quartieri popolari di Reggio Calabria: rione Pescatori, rione Ferrovieri e zona Stadio. Lo è geograficamente, ma lo è ancor più come punto di riferimento. Proprio l’essere ancorati al territorio (e alle sue fragilità) è la base per il rilancio dell’azione pastorale.

«La comunità si costruisce con la pazienza; - spiega monsignor Santoro - vivere l’identità cristiana in chiave sinodale vuol dire ripartire “gareggiando nello stimarsi a vicenda”, parafrasando lo slogan che abbiamo scelto per quest’anno». Prosegue il parroco: «Stiamo realizzando tre progetti portati avanti dai corresponsabili parrocchiali; dice Santoro che li declina - si tratta della trasmissione della fede, del dialogo col territorio e della cura della Casa comune e, infine, dell’evangelizzazione della carità».

Dopo i primi passi mossi assieme, monsignor Santoro, ci accompagna all’interno dei locali parrocchiali. Ad attenderci c’è don Davide Amadeo: «Conosco la parrocchia del Sacro Cuore già dal mio diaconato, avendo affiancato per un anno don Umberto Lauro. Dal 2 ottobre sono stato nominato viceparroco assieme a monsignor Salvatore Santoro.

Un gioco di squadra

Si apre così un anno speciale: per me, in quanto il primo da sacerdote, ma per la Chiesa tutta perché inizia il cammino sinodale. Uno stile che sta fermentando in questa bella comunità». Tantissimi gli spunti offerti nella nostra mattinata al Sacro Cuore.

Voci, storie e testimonianze di impegno: Gabriele Barreca, presidente dell’Azione cattolica parrocchiale, Giusy Bordini, responsabile degli Adulti di Ac, Annachiara Casoria, responsabile dell’Acr parrocchiale. Ancora: Salvatore Artuso, componente del Consiglio pastorale, Francesca Chirico, responsabile dei Giovani di Ac e coordinatrice del progetto per l’attenzione alla territorialità; il diacono permanente Francesco Ielo, segretario del Consiglio pastorale parrocchiale e guida delle giovani coppie, Engy Lombardo, psicologa di comunità. E come dimenticare, infine, le signore Rina Campolo e Marilena Caridi, responsabili del progetto di evangelizzazione della carità ed attenzione alle povertà territoriali.


PER APPROFONDIRE: “Rivedere” i consigli pastorali parrocchiali alla luce del Sinodo


Nomi che incarnano a pieno la volontà di essere corresponsabili dell’azione pastorale condivisa col parroco. Tra le tante “prospettive” delineate ne estrapoliamo alcune per darvi la misura della generosità con la quale la comunità del Sacro Cuore si sta mettendo in gioco per riconoscere e riconoscersi nella dimensione sinodale.

In particolare, il diacono Francesco Ielo ci ha spiegato come «assieme a mia moglie, mi occupo della formazione dei nubendi: si tratta di un’attività che ci prende molto, sia sotto il profilo personale che da credenti». Sull’attenzione alla territorialità è intervenuta Francesca Chirico: «Ci siamo aperti al territorio mettendo in cantiere una serie di incontri tematici aperti ai giovani su sollecitazione dei nostri stessi ragazzi. Inoltre abbiamo avviato una riqualificazione concreta degli ambienti retrostanti la parrocchia come l’anfiteatro e il campetto dove speriamo di avviare una Polisportiva».

Infine, visitando l’ex asilo parrocchiale provando a sognare ad occhi aperti come ci ha chiesto il parroco, Marilena Caridi ci ha illustrato il progetto: «La nostra comunità ha sognato in grande. Già riusciamo a immaginare come “funzionerà” questa casa che vuole accogliere chi è in difficoltà, mettendoci al servizio sotto più aspetti».

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