Calabria, le imprese puntano sul rilancio delle infrastrutture
Il presidente di Unioncamere Tramontana: «Le priorità di intervento sono su 106, alta velocità, accessibilità aeroportuale, sviluppo del Porto di Gioia Tauro»
di Antonio Modaffari - Il 23 settembre, festa di San Pio da Pietrelcina, è il momento giusto per raccontare una storia che lega questo straordinario modello di santità alla nostra regione. È una storia che ha il sapore di profezia che accade nel 1953 e che ha come protagonisti proprio Padre Pio e Monsignor Agostino Ernesto Castrillo.
Monsignor Agostino Ernesto Castrillo è stato Vescovo delle Diocesi di San Marco Argentano e Bisignano tra il 1953 e il 1955, un lasso di tempo breve in cui però ha lasciato una traccia indelebile. Nato a Pietravairano (Ce) e divenuto frate francescano, Monsignor Castrillo fu nominato Vescovo il 13 settembre del 1953. Ed è qui che entra in gioco Padre Pio che con le sue parole fu determinante per l'arrivo a San Marco Argentano del nuovo Vescovo. Monsignor Castrillo, infatti, prima di accettare andò a consultarsi da Padre Pio il quale gli disse: «La barca è in mare e deve andare». Poche parole che però si rivelarono decisive e profetiche. Infatti Monsignor Castrillo, il cui corpo si conserva nella meravigliosa cripta della Cattedrale di San Marco Argentano, accettò e il suo episcopato in terra cosentina è divenuto un'esperienza di santità. Monsignor Castrillo è infatti Venerabile e speriamo che presto possa essere innalzato all'onore degli altari.
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I servizi di prossimità non vanno in vacanza, si rinnova l’impegno per gli ultimi del territorio. Ecco dove poveri e indigenti potranno trovare insieme a un pasto caldo anche un sorriso.
Il confronto presso il Centro del Laicato di Gioia Tauro. Nel corso dell’incontro anche una riflessione sull’autonomia differenziata alla luce del recente documento della Cec.