Avvenire di Calabria

Nel suo messaggio, l'arcivescovo Ordinario Militare per l'Italia richiama le parole di papa Francesco: "La cultura della cura come percorso di pace"

Santo Marcianò, «il Mistero del Natale è intreccio di cura»

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

di Santo Marcianò - Nei giorni che hanno preparato questo Natale del Signore, Papa Francesco ha racchiuso in due preziosi documenti un unico invito: la «cura». Nel Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2021, ha indicato «la cultura della cura come percorso di pace»; nella Lettera Patris Corde, e indicendo l’anno a lui dedicato, ha additato in San Giuseppe il modello dal quale «imparare la cura con cui amare il Bambino e sua madre; amare i Sacramenti e la carità; amare la Chiesa e i poveri».
In questa parola, «cura», convergono gesti concreti di accoglienza, condivisione, solidarietà; di conversione, guarigione e speranza; di dedizione e amore, fino al dono della vita, molti dei quali hanno illuminato e illuminano il buio della pandemia che ha avvolto in questo anno l’umanità. Con gratitudine commossa, penso a tanti di voi che ne sono stati autori: professionisti o gente comune, lavoratori o padri e madri di famiglia, giovani e anziani, militari delle nostre Forze Armate. Donne e uomini «apparentemente nascosti o in “seconda linea”», «che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show», ma, «come San Giuseppe ci ricorda… hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza» (cfr. Patris Corde).
Colpisce che entrambi i Messaggi pontifici siano datati 8 dicembre 2020, Solennità dell’Immacolata Concezione: un momento nascosto della storia in cui, prendendosi cura dell’inizio della vita di Maria, la Madre che si prenderà cura di Gesù, Dio si prende cura di noi e della nostra salvezza.
Il Mistero della salvezza, il Mistero del Natale, è “intreccio di cura”. Come non accorgersene, contemplando il Presepe? E forse Dio sceglie di nascere Bambino per dire che ogni bambino, ogni persona umana, soprattutto la più piccola e fragile, ha bisogno di cura, ha diritto alla cura! Per dire che prendersi cura è possibile sempre, anche davanti alle situazioni più drammatiche e incurabili, e la cura è la risposta a problemi che, sempre più spesso, risolviamo invece con lo scarto. È la risposta alla sofferenza e alla malattia, il cui mistero è violato dalla cultura eutanasica; alla vita dei bambini, uccisi nel grembo materno o sporcati nella loro innocenza; alla disperazione dei profughi e migranti o dei poveri e affamati dimenticati; ai conflitti interpersonali, familiari e mondiali, germe nascosto di odi e guerre; alle varie forme di ingiustizia sociale, politica, retributiva o all’illegalità che sfocia nella criminalità; a ogni deturpamento del creato e della dignità umana.
È l’unica risposta, la cura, al dramma mondiale della pandemia e delle sue conseguenze! Eppure, ci trafigge il cuore pensare come sia stata proprio questa pandemia a togliere la possibilità di prenderci cura. A farci sentire, quando ormai era troppo tardi, la solitudine dei tanti abbracci non dati ai nostri anziani abbandonati nelle RSA, dei tanti sguardi di tenerezza sostituiti con lamenti dinanzi ai malati, della superficialità che svuota di sacro quegli ultimi respiri di vita che, ora, avremmo voluto accompagnare nei nostri cari, del consumismo che troppe vite considera un peso...
Vieni, Gesù Bambino, guarisci questa nostra umanità contagiata dal virus e malata di incuria.
Vieni e attiraci, come ogni bambino, alla necessità della cura, risvegliando tutta la bellezza di dedizione e tenerezza che abita l’umano e che molti hanno testimoniato, vera Luce del Tuo Presepe.
Vieni e ricordaci che il mistero dell’uomo invoca il mistero della cura e solo i piccoli lo insegnano.
Vieni, perdonaci se abbiamo pensato di poter diventare grandi con il potere, la manipolazione, lo sfruttamento, la violenza, la discriminazione e convertici a curare tutto e tutti coloro che ci affidi.
E se ci sembra troppo tardi, o non ne siamo capaci, vieni e, in questo Natale forse un po’ più buio, ricordaci che sei venuto proprio per questo, per prenderti cura di noi; per curarci Tu, Bambino, nel mistero di luce di ogni bambino, di ogni concepimento e nascita, di ogni sofferenza e morte umana.
E così sia!

*Ordinario militare per l'Italia

Articoli Correlati