Avvenire di Calabria

Tempo di Pasqua: fede e speranza nella carità

La notte oscura ha visto brillare una speranza che è promessa per il futuro di ciascuno nel quotidiano

di Enzo Petrolino

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La Notte delle notti permette alla comunità cristiana di celebrare la propria fede attraverso alcuni segni molto ricchi di contenuto

La Celebrazione della Veglia pasquale e della domenica di Risurrezione costituisce il traguardo dei tre Giorni Santi: fare memoria della fedeltà di Dio all’uomo attraverso le diverse tappe della storia di Grazia verso il popolo eletto (creazione, vocazione di Abramo e del sacrificio del suo figlio Isacco, intervento provvidenziale di Dio verso gli ebrei che permette loro di passare il mar Rosso e di iniziare la propria vita di popolo libero, la realizzazione delle promesse messianiche).



La Veglia di Pasqua e la sua forte simbologia

Ma la Notte delle notti permette alla comunità cristiana di celebrare la propria fede attraverso alcuni segni molto ricchi di contenuto: l’accensione del Fuoco nuovo, la benedizione dell’Acqua che si trasforma in purificazione sacramentale dei battezzati, la scelta del pane e del vino come specie necessarie per consacrarle e trasformarle in corpo e sangue eucaristici di Cristo, la distribuzione dell’acqua benedetta per l’uso familiare e domestico degli stessi cristiani. Un altro elemento molto antico e importante della Veglia pasquale è la conclusione del cammino di iniziazione dei catecumeni alla fede e il loro ingresso pieno nella vita della comunità attraverso il Battesimo: questo sacramento fontale permette la nascita dei nuovi figli, accompagnata da profonda gioia da parte della madre Chiesa.

Proprio durante la Veglia pasquale i catecumeni ed i cristiani sono chiamati a esprimere o a rinnovare le promesse battesimali con la triplice rinunzia al peccato, al male e al Maligno e con la professione della fede attraverso la triplice adesione al Credo. Inoltre, dalla Pasqua di Cristo e dalla sua memoria solenne annuale scaturisce l’articolazione dell’intero anno liturgico celebrato nel ritmo quotidiano e nella cadenza settimanale festiva, la responsabilità dei battezzati nella coerenza del loro stile di vita personale, familiare, ecclesiale e sociale.

La vita di fede dei cristiani viene alimentata anche dalla memoria di tanti fratelli e numerose sorelle che hanno espresso la loro fedeltà a Cristo nella sequela dell’obbedienza al Vangelo da parte di tutti i battezzati, nell’esercizio del ministero Ordinato e nell’impegno di fedeltà ai voti nella vita religiosa o consacrata. In questo contesto, risulterà molto arricchente la lettura di questo passo della Spes non Confundit di papa Francesco: “La speranza, nasce dall’amore e si fonda sull’amore che scaturisce dal Cuore di Gesù trafitto sulla croce: «Se infatti, quand’eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo, molto più ora che siamo riconciliati, saremo salvati mediante la sua vita» (Rm 5,10).

E la sua vita si manifesta nella nostra vita di fede, che inizia con il Battesimo, si sviluppa nella docilità alla grazia di Dio ed è perciò animata dalla speranza, sempre rinnovata e resa incrollabile dall’azione dello Spirito Santo (3)”. Pertanto, la vita di risorti e di illuminati in ogni momento della giornata e in ogni ambito esistenziale è la strada privilegiata per rendere visibile la propria fede di discepoli di Cristo e rendere credibile la fede che scaturisce dalla Croce e dal Sepolcro vuoto.


PER APPROFONDIRE: I cristiani sono discepoli missionari. Ascolta il Podcast dell’arcivescovo Morrone


In conclusione, si può affermare che veramente la fede «è compagna di vita che permette di percepire con sguardo sempre nuovo le meraviglie che Dio compie per noi. Intenta a cogliere i segni dei tempi nell’oggi della storia, la fede impegna ognuno di noi a diventare segno vivo della presenza del Risorto nel mondo» (Benedetto XVI, Lettera apostolica “Porta fidei”, n. 15). La fede, però, ha bisogno sempre di essere accompagnata e sostenuta dalla speranza e dalla carità, che costituiscono le sue gambe insostituibili per rendere visibile e credibile la gioia della sequela di Cristo Risorto.

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