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Si è spacciato per un assessore comunale ed ha chiesto ad un sacerdote una somma di denaro per aiutare un giovane in difficoltà con l'impegno dell'Amministrazione a restituire alla Curia quanto ricevuto. La scaltrezza del presbitero ha evitato che si consumasse la truffa.
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Protagonista di questa vicenda un 36enne già noto alle forze dell'ordine e sottoposto alla sorveglianza speciale con obbligo di dimora. È stato arrestato dai carabinieri di Cariati, nel cosentino, e portato nel carcere di Castrovillari.
Il fatto - riporta l'agenza Ansa - è accaduto ieri mattina. Un sacerdote di una parrocchie di Cariati ha ricevuto una richiesta insolita, che lo ha portato subito a dubitare delle reali intenzioni del suo interlocutore.
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In una telefonata ricevuta, un uomo, che si è presentato come un assessore comunale. Il finto assessore ha invitato il sacerdote ad elargire un contributo in favore di un ragazzo della comunità che si trovava all'estero e che aveva bisogno di soldi per rientrare. Il tutto con la garanzia che l'Amministrazione comunale avrebbe poi provveduto a risarcire alla Curia l'intera somma, specificando che la cifra poteva essere messa subito a disposizione versandola su un conto corrente del quale ha fornito l'Iban.
Il sacerdote, però, si è rivolto ai carabinieri di Cariati che, insieme a quelli del Reparto territoriale di Corigliano Rossano, con il coordinamento della Procura di Castrovillari diretta da Alessandro D'Alessio, hanno accertato che il vero assessore non aveva preso alcuna iniziativa per chiedere denaro.
I carabinieri sono quindi intervenuti ed hanno fermato il 36enne che materialmente si è presentato a Cariati ed ha ritirato la somma concordata. L'uomo, tra l'altro, risiedendo in un altro comune del Cosentino ed essendo sottoposto all'obbligo di dimora non avrebbe potuto neanche raggiungere Cariati. Il 36enne si è reso protagonista di una vicenda analoga qualche mese fa in Trentino Alto Adige.
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