Avvenire di Calabria

Giovedì la celebrazione nel giorno dell'anniversario di ordinazione episcopale dell'arcivescovo di Catanzaro - Squillace

Torre di Ruggiero, Maniago alla festa della Madonna delle Grazie

L'invito del presule: «Insieme a Maria riprendiamo il nostro cammino con rinnovato entusiasmo»

di Redazione Web

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In occasione della festa della natività della beata Vergine Maria, l’Arcivescovo monsignor Claudio Maniago – che proprio ieri ha festeggiato il diciannovesimo anniversario dell’ordinazione episcopale – ha presieduto la celebrazione Eucaristica presso il Santuario diocesano di Torre di Ruggiero in occasione della festa della Madonna delle Grazie.

All’inizio della celebrazione, dopo il saluto del Rettore del Santuario diocesano, don Orazio Galati, che ha ringraziato l’Arcivescovo per la sua presenza nel giorno del suo anniversario e ha chiesto di pregare per suor Anna, suora che presta il suo servizio a Torre di Ruggiero da anni ed è in una fase delicata della sua malattia, monsignor Maniago ha manifestato la sua gioia nel condividere questo momento di grazia insieme ai sacerdoti, diaconi, seminaristi, religiosi della diocesi e ai fedeli tutti. 


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Il vescovo ha affidato, inoltre, all’assemblea le sue intenzioni di preghiera e, in particolare, ha chiesto di unirsi a lui per invocare il dono della pace e ha elevato la sua preghiera, oltre che per suor Anna, anche per suor Maria De Coppi, Suora Missionaria Comboniana uccisa in Mozambico il 6 settembre scorso. Infine, ha invocato lo Spirito Santo sul nuovo anno pastorale che sta per avviarsi chiedendo a ciascuno un cuore nuovo per accogliere l’opera di Dio durante questo tempo. Deve essere non solo un nuovo anno pastorale, ma un anno pastorale nuovo, un anno di rinnovamento per la Chiesa diocesana.

Torre di Ruggiero, l'omelia del vescovo alla solennità della Madonna delle Grazie

Durante l’omelia, monsignor Maniago, commentando il Vangelo della genealogia di Gesù, ha ricordato che Dio costruisce la storia umana, che ha come culmine Gesù Cristo: «è tutta una grande storia che porta a Lui, a Gesù, che come abbiamo ascoltato è davvero Dio in mezzo a noi, l’Emmanuele, Dio che si è fatto carne, Dio che è entrato nella storia, la nostra storia”. Dio, quindi, si fa vicino ad ogni uomo e manifesta il suo amore nella nostra storia personale anche attraverso Maria, “Regina della grazia, cioè di questo flusso di vita che in fondo fa crescere questa storia».

Ricordando che la celebrazione è stata anticipata non a caso da una processione, monsignor Maniago ha evidenziato che «Maria ci è stata donata come accompagnamento del nostro cammino. Lei cammina con noi, come ha accompagnato il cammino di Gesù per tutta la sua vita e, dalla Pentecoste, il cammino della Chiesa. Ci sentiamo ristorati quando ci avviciniamo in un Santuario come questo, perché sentiamo di essere accolti da Maria, come da una mamma».

Maniago: «Con Maria, riprendiamo il nostro cammino con entusiasmo»

E allora, all’inizio del nuovo anno pastorale, ha aggiunto il presule, occorre riprendere il cammino con entusiasmo, un «entusiasmo non superficiale, un entusiasmo consapevole delle difficoltà e delle fatiche che ci aspetteranno, ma l’entusiasmo di chi sa di non essere solo e di essere in questo cammino di popolo accompagnato da lei, da Maria, lei deve ravvivare e custodire il nostro entusiasmo, deve insegnarci ad essere uomini e donne che seguendo il Signore non possono che vivere la vita appassionatamente, con passione».

Questo nuovo anno, come Chiesa italiana, sarà caratterizzato dalla seconda tappa del Cammino Sinodale, che vuol dire riscoprire una dimensione fondamentale dell’essere Chiesa: «sentirsi popolo che cammina insieme».


PER APPROFONDIRE:


«Faremo questa esperienza di approfondimento del nostro essere Chiesa – ha concluso l’Arcivescovo –, essere popolo in cammino, con un’espressione particolare: apriremo dei cantieri. Dovremo lavorare nelle nostre comunità, dovremo impegnarci, perché quanto abbiamo assaporato l’anno scorso diventi per noi ancora di più stile di vita, stile di vita ecclesiale. Dobbiamo riprendere il cammino in questo secondo anno con quell’entusiasmo che solo Maria può ravvivare in noi e custodire. Per questo siamo qui e per questo con lei celebriamo l’Eucaristia che è la sorgente di ogni entusiasmo e di ogni passione, perché l’Eucaristia è proprio il dono della passione di Gesù che è amore sconfinato ma anche disponibilità per tutti al sacrificio supremo».

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