Avvenire di Calabria

I Carabinieri hanno arrestato a Reggio Calabria quattro persone accusate di aver sfruttato alcune connazionali

Tratta, donne sfruttate a Piazza Garibaldi: scoperto giro di prostituzione

A dicembre la Chiesa reggina accese i riflettori sul fenomeno proprio nella centralissima piazza a ridosso della Stazione centrale in occasione della veglia di preghiera anti tratta

di Redazione Web

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Scoperto un lucroso giro di prostituzione dai carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria, che nei giorni scorsi hanno dato esecuzione a un'ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di 6 soggetti (due dei quali irreperibili), ritenuti responsabili, a vario titolo, del reato di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento ed allo sfruttamento della prostituzione.


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L'attività investigativa - condotta dai militari dell'Arma a partire da novembre 2020, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal dottor Giovanni Bombardieri - ha consentito di acquisire elementi indiziari utili a rassegnare un solido quadro probatorio in merito all'esistenza di un mercato dedito all'attività di sfruttamento della prostituzione di ragazze di origine rumena, di giovane età, da parte di propri connazionali, nei pressi della stazione centrale ferroviaria del capoluogo reggino.

Le indagini, esperite mediante attività tecnica e servizi di osservazione e pedinamento, hanno permesso di accertare come gli indagati gestissero l'attività di lenocinio, facendo da intermediari con i clienti e controllando da vicino l'operato delle giovani vittime al fine di ottenerne i derivanti profitti illeciti.

In particolare, è stato possibile acclarare come le stesse, mediante continue minacce, violenze psicologiche e percosse, venissero costrette dagli indagati ad avere incontri sessuali dietro corrispettivo in denaro. Trattandosi di procedimento in fase di indagini preliminari, rimangono salve le successive determinazioni in fase dibattimentale.

A dicembre tante fiaccole accese per accendere i riflettori sulla condizione delle donne sfruttate

Ad accendere i riflettori su piazza Garibaldi e la zona della stazione centrale di Reggio Calabria, nel dicembre dello scorso anno, le tante fiaccole della veglia di preghiera per le donne vittime di tratta. Un momento di preghiera riflessione e denuncia, entrato ormai nell'abitudine della Chiesa reggina, a sostegno dell'operato dell'unità di strada denominata "Delicati segni di speranza".

Come già negli anni precedenti, anche in occasione dell'ultima veglia, il posto scelto non è stato casuale: la stazione centrale di piazza Garibaldi, luogo attorno al quale, purtroppo, ancora tante donne vivono la condizione di schiavitù e privazione della propria dignità.


PER APPROFONDIRE: Reggio prega accanto alle donne sfruttate


Lo scorso dicembre, l’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria - Bova, monsignor Fortunato Morrone ha voluto pregare accanto ai volontari, ma soprattutto accanto alle donne «che non hanno nessuno che le possa difendere, in balia - ha detto il presule - di chi le mortifica, monetizzandone la vita». La preghiera, furono le sue parole, «può essere denuncia, ma anche una richiesta al Signore, attraverso l’opera svolta da chi aiuta queste donne, perché la società civile tutta possa riscoprire il valore del rispetto della vita umana».

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