Genitorialità in carcere, in Calabria ancora troppi limiti
La tutela dei diritti delle persone detenute, con particolare riguardo alla genitorialità e alla condizione
Il furgone della Croce Rossa Italia è partito da Cosenza alla volta dei container di Rosarno, dove vivono circa 100 immigrati, per fornire loro riso, latte, tonno, pelati, biscotti. Tutti alimenti messi a disposizione dal Banco Alimentare della Calabria, la cui mission principale è di aiutare gli emarginati della società. Come è noto, inoltre, all’interno del campo di contrada Testa dell’acqua di Rosarno alcuni stranieri sono risultati positivi al Coronavirus e si trovano in quarantena in uno dei 26 contanier.
«Non possiamo continuare a far finta di niente – afferma il direttore generale del Banco Alimentare della Calabria, Gianni Romeo – l’attenzione ai più fragili dev’essere la nostra priorità e loro sicuramente sono i più esposti, lontani dai loro paesi e dai loro affetti. In questo momento difficile per tutti, dal punto di vista economico e sanitario, i migranti risentono anche del vento dell’intolleranza che soffia su di loro, non possiamo lasciarli soli».
Un aumento del 40% delle richieste di aiuto è stato registrato dall’associazione in Calabria: proprio per questo, l’attività continua a distribuire generi alimentari grazie ai suoi quasi 600 enti caritativi convenzionati che assistono complessivamente 132.871 persone in difficoltà.
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