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In piena nuova emergenza Covid legata alla diffusione della variante "omicron", la Calabria detiene il primato dei vaccini effettuati. Sembrano appartenere ad un altra era le immagini che si registravano presso i centri vaccinali nei mesi più caldi della pandemia. Almeno stando ai dati diffusi, proprio in queste ore dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto che è anche Commissario ad acta della Sanità calabrese. Cosa dicono i dati?
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Nei primi quattro giorni dell’anno, in Calabria sono state somministrate 68.646 dosi di vaccino, il 21,23% in più rispetto alle 56.625 fissate come obiettivo. Dietro la Calabria ci sono tutte le altre regioni. A diverse posizioni di distanza, le "corazzate" Lombardia, Veneto, Emilia Romagna.
«Siamo abituati a vedere la Calabria fanalino di coda nelle classifiche nazionali su lavoro, sanità e infrastrutture. Da due mesi lavoriamo h24 per ribaltare questa tendenza e ricominciare, voltando pagina», commenta Occhiuto i risultati raggiunti fin qui nella campagna vaccinale. Certamente, aggiunge, «i problemi di un territorio complesso come il nostro non si risolvono con la bacchetta magica dall’oggi al domani».
Sulle vaccinazioni, afferma ancora Occhiuto, «la Calabria è partita in ritardo, ha proseguito a rilento, ha arrancato nei mesi più caldi della pandemia. Il mio primo intervento da governatore è stato quello di mantenere aperti tutti i centri vaccinali della Regione, in un periodo - i primi giorni di novembre - nel quale la pandemia sembrava darci un po’ di tregua e qualcuno, sbagliando, pensava alla smobilitazione».
Per il presidente della Calabria, fondamentale proseguire con questi ritmi la campagna vaccini. «Ho sempre considerato - dice - le somministrazioni fondamentali per contrastare il Covid; a maggior ragione in una Regione come la nostra, con una sanità fatiscente e con una rete ospedaliera fragile».
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«Sulla campagna vaccinale ho molto insistito. Ho coinvolto tutte le Aziende sanitarie provinciali e tutte le Aziende ospedaliere, ho chiesto aiuto alla struttura commissariale nazionale; ho utilizzato le unità mobili per gli utenti con maggiori difficoltà, ho spronato alcuni piccoli Comuni che erano in grave ritardo, ho incentivato i medici di medicina generale e i pediatri. La scienza, del resto - conclude Occhiuto - è l’arma più efficace che abbiamo a disposizione per combattere il virus».
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