Avvenire di Calabria

Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo emerito di Reggio - Bova, festeggia oggi il quindicesimo anniversario di consacrazione episcopale.

Morosini vescovo da 15 anni, oggi l’anniversario della consacrazione

Vi proponiamo alcuni spunti del suo ministero episcopale a Reggio Calabria (e non solo)

di Redazione Web

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Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo emerito di Reggio - Bova, festeggia oggi il quindicesimo anniversario di consacrazione episcopale. Vi proponiamo alcuni spunti del suo ministero episcopale a Reggio Calabria.

Morosini vescovo da 15 anni: il ricordo della consacrazione episcopale

Era il 9 maggio 2008 quando padre Giuseppe Fiorini Morosini dell'Ordine dei Minimi ricevette la consacrazione episcopale dal cardinale Renato Raffaele Martino. L'attuale arcivescovo emerito di Reggio Calabria - Bova ha guidato la Chiesa reggina per quasi otto anni.


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La biografia del vescovo Fiorini Morosini

Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini è nato a Paola il 27 novembre 1945, a dieci anni è entrato nella Scuola Apostolica dei padri minimi del Santuario di Paola per gli studi ginnasiali e liceali. Nel 1961 ha emesso i voti temporanei nell’Ordine dei Minimi e, successivamente, l’8 dicembre 1966 quelli solenni. È stato ordinato, invece, sacerdote il 2 agosto 1969.

Per due mandati, dal 1994 al 2006, è stato Correttore generale dei minimi. Sono numerose, in questo periodo, le sue pubblicazioni riguardanti la figura di San Francesco di Paola e la spiritualità dell’Ordine dei Minimi.

Monsignor Giuseppe Fiorini Morosini riceve la nomina a Vescovo di Locri-Gerace il 20 marzo del 2008, succedendo così a monsignor Giancarlo Maria Bregantini. Ha ricevuto la consacrazione episcopale a Paola il 9 maggio 2008 dal cardinale Renato Raffaele Martino.

Il 13 luglio 2013 è stato, invece, nominato Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria – Bova da Papa Francesco, facendo il suo ingresso nella città dello stretto il 9 settembre 2013. Ha concluso il suo ministero episcopale nel 2021, per raggiunti limiti di età.


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Padrini, cresime...e New York Times

Jason Horowitz, giornalista del New York Times (Nyt), ha approfondito la decisione della diocesi di Catania di sospendere i padrini per i sacramenti del battesimo e della cresima per tre anni. La scelta della Chiesa etnea è dovuta alla secolarizzazione di questa figura, troppo spesso legata a interessi ben lontani dalla religione.

In un articolo dettagliato, con tanto di fotoreportage direttamente dalla Sicilia, Horowitz ha passato in rassegna tutti i pro e i contro di questa decisione che Oltreoceano è apparsa significativa. Seppur con un riduzionismo giornalistico estremo, infatti, il New York Times titola l'approfondimento con «In the Land of the Godfather Comes a Ban on Them». Che tradotto in italiano suona più o meno così: «Nella terra dei padrini, adesso questi sono vietati».

Per raccontare come si è arrivati a questa decisione, il New York Times ha prestato la sua attenzione anche all'operato dell'arcidiocesi di Reggio Calabria - Bova. «Nel 2014, l'arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini di Reggio Calabria» si legge nell'articolo, «dove è radicata la 'ndrangheta, ha proposto uno stop di 10 anni ai padrini». Morosini, spiega il giornale americano, scrisse una lettera «a papa Francesco» spiegando come il ruolo del padrino ormai è «sfruttata da parte dei mafiosi».

Ma sulla questione, l'attenzione di papa Francesco è rimasta sempre immutata. «L'arcivescovo Morosini - scrive Horowitz - ha detto di aver continuato a sollevare la questione con Francesco». Il Papa «si è mostrato molto attento e, in un incontro a maggio, gli ha detto: "Ogni volta che ti vedo, ricordo il problema del padrino"».

L'attenzione per i detenuti

«Probabilmente il mio nome non le dirà niente perché ci siamo conosciuti, insieme a tante altre persone, nel triste e desolato posto che è il carcere, dove lei, puntualmente, veniva a trovarci e a portarci la sua calorosissima parola di sollievo di cui tanto avevamo bisogno». Inizia così una lettera arrivata in redazione pochi giorni fa.

Quello che leggete è uno stralcio di una lettera indirizzata a monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo emerito di Reggio Calabria - Bova.

L'uomo che scrive a Morosini ha scontato la sua pena, ma ha voluto prendere foglio e penna per ringraziare il presule: «Le sue parole, che solo una persona di fede e grande carisma come lei ha saputo trovare, sono entrate nel nostro cuore facendoci capire che il buio di quel momento sarebbe diventata luce radiosa se solo avessimo cercato e invocato la benedizione del Signore che non abbandono mai i suoi figli, specialmente quando si trovano in difficoltà».


PER APPROFONDIRE: Il vescovo Morosini saluta Reggio Calabria: «Abbraccio tutti indistintamente»


Il rapporto con san Francesco di Paola

In un nostro recente reportage, Morosini ha spiega come il Patrono della Calabria abbia "influito" sul suo ministero episcopale: «Ho cercato di ispirarmi fondando tutto sul rapporto con Gesù: nel mio stemma si rintraccia l’alimentazione reciproca di fede e carità così come nel mio motto, "Vivo nella fede del Figlio di Dio che mi ha amato", rinsalda la volontà di specchiarmi sempre nella vita di Gesù nel mio impegno come vescovo. San Francesco è stato per me maestro proprio per questo perché ha alimentato il mio rapporto con Gesù per agire di conseguenza».

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