Avvenire di Calabria

Intervista al neo assessore alle politiche sociali della Regione da poco entra a far parte della giunta di Roberto Occhiuto

Welfare in Calabria, Staine: «La priorità è aiutare i più fragili»

La politica cosentina della Lega già al lavoro per dare una sua impronta al settore: «Ecco da dove partirò»

di Francesco Chindemi

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Entrata nella giunta regionale al posto della senatrice Tilde Minasi dello stesso partito (Lega), la cosentina Emma Staine è il neo assessore alle politiche sociali e trasporti della Regione Calabria. Nell’intervista rilasciata ad Avvenire di Calabria indica la strada da seguire per superare difficoltà e criticità delle fasce deboli della regione. Per l’esponente dell'esecutivo Occhiuto, le povertà non si contrastano solo erogando fondi a pioggia. Fondamentale è «pianificare e programmare le risorse per servizi davvero utili che favoriscano l’inclusione».

Politiche sociali, l'intervista all'assessore Emma Staine

L’Italia e la Calabria, in particolare, vivono un momento delicato in tema di povertà. Gli indicatori parlano chiaro. Creare le condizioni di benessere assegnando solo risorse, a detta del neo assessore regionale al welfare Emma Staine, non basta.

Assessore, da dove bisogna iniziare quindi?

Bisogna iniziare dal lavoro. Dalle politiche sociali attive. Dalla possibilità di dare un’alternativa effettiva, reale e concreta di occupazione. Il reddito di cittadinanza come concepito ha fatto sì che fosse una misura concorrente al lavoro. Il welfare, nella mia concezione, è supporto. Mai solo mera assistenza. Ogni attività sarà studiata con la massima cura, quella che richiede un settore perennemente in affanno.

Cosa prevede, ad esempio, il piano di contrasto alle povertà approvato dalla giunta regionale?

Il Piano individua le azioni e gli interventi nell’ambito della lotta alle povertà e al disagio sociale, nell’ottica della progressiva definizione di livelli essenziali delle prestazioni da garantire nell’ambito dei servizi sociali e dell’integrazione e assistenza socio-sanitaria. Risorse che si inseriscono nella valutazione complessiva di un fenomeno che non è legato solo alla ridotta o alla mancanza totale di reddito.


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Riguardano l’accesso alle opportunità che consentono di partecipare alla vita sociale ed economica della nostra regione, con l’obiettivo prioritario di uscire dal meccanismo della semplice erogazione di risorse monetarie, è di ragionare in termini di inclusione reale.

Famiglia e sostegno alla prima infanzia. Cosa prevedete?

La mia nomina arriva quando il lavoro di questa Giunta era già avviato. Per questo, malgrado sia ancora in una fase di ricognizione, posso garantire che ci impegneremo quanto più è possibile a lavorare in sinergia con tutte le associazioni, in un’ottica di spirito di squadra. La pandemia, la guerra e la crisi economica hanno portato le famiglie a vivere una complessità di disagi che meritano un’attenta analisi in un contesto, purtroppo, di progressivo aumento del numero di famiglie multiproblematiche. L’obiettivo è quello di evitare che le famiglie, quelle che finora hanno resistito, sprofondino in una situazione di difficoltà e che quelle più fragili non peggiorino ulteriormente la loro condizione.

Il terzo settore in Calabria negli anni spesso ha colmato i vuoti della cosa pubblica. Come ripensare a sostenere questa importante opera?

Nella mia concezione, come ho già spiegato, il welfare è soprattutto supporto. Si tratta, infatti, di offrire ai cittadini in difficoltà una base, ma soprattutto un indirizzo, per superare gli ostacoli e mettersi in pari, recuperando dignità sociale. Nulla di più di quanto contenuto nella nostra Carta costituzionale, nel cui articolo 3 si legge che è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale. Un’espressione bellissima, perché è la dignità che consente all’essere umano di esprimere al meglio le proprie potenzialità, se in un contesto di eguaglianza sociale.

Dal settore welfare della Regione transitano importanti risorse. Il sostegno ai più bisognosi può essere relegato solo all’erogazione di fondi?

Non sono mai stata d’accordo con progetti che si basano sulla sola assegnazione di fondi. Per il mio assessorato l’impegno primario è quello di tutelare le fasce deboli, e so che avremo la possibilità di lavorare concordamene con tutto il terzo settore che in Calabria rappresenta una risorsa straordinaria. Una cooperazione, però, che parte dal dialogo,

dall’individuazione degli obiettivi, e che ci consenta di pianificare e programmare l’utilizzo di ogni euro a disposizione, attraverso un trasparente e corretto uso delle risorse pubbliche. Tutto ciò è quanto mai necessario perché si possano eliminare gli sprechi e l’erogazione di servizi e percorsi non appropriati, o addirittura inutili.

Come?

Un welfare funzionale consente un’ottimizzazione delle risorse. In questo modo, l’investimento economico non sarà a pioggia, non verrà disperso. Sarà realmente utilizzato dai beneficiari. Ci aspetta un anno intenso grazie alla nomina di “Cosenza capitale del sociale 2023”.


PER APPROFONDIRE: Riforma del Welfare in Calabria, il 2023 l’anno della svolta?


Un anno che servirà non solo al confronto, ma soprattutto a creare prospettive e soluzioni condivise, quelle che possano rendere vivibile, e soprattutto civile, la terra in cui viviamo.

Quanto è importante il dialogo con gli enti territoriali e con il mondo della Chiesa?

Le nostre radici cristiane sono fondamentali nella nostra civiltà. Ne sono l’asse portante. La Chiesa, si può essere credenti o meno, riveste un ruolo essenziale anche di pacificazione sociale. Poiché inserita capillarmente nei territori e soprattutto nell’universo dei bisognosi, la considero uno dei principali interlocutori per il raggiungimento dei risultati che ci siamo prefissati.

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