Avvenire di Calabria

40 anni di Teledehon, il Vangelo narrato dallo schermo

L'emittente oggi raggiunge tutta la Puglia, la Basilicata, la Campania e la Calabria

Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

«Amici di Teledehon, ben trovati…», è il saluto che quotidianamente viene diffuso nell’etere dal 3 maggio 1978 attraverso le antenne che si slanciano accanto al campanile del Santuario del Santissimo Salvatore di Andria.

Quaranta anni di attività ininterrotta al servizio del Vangelo, della Chiesa universale, dei Padri Dehoniani della Provincia Meridionale e, soprattutto, di chi non ha altri modi per far ascoltare la propria voce. Un traguardo straordinario raggiunto quest’anno dopo aver attraversato per intero tutte le fasi storiche dell’editoria radiotelevisiva italiana: dal far west mediatico dei primi anni delle “televisioni libere” alla legge Mammì; dal riordino televisivo degli anni ’90 dello scorso secolo sino allo switch off che ha proiettato le televisioni verso il mondo digitale intorno al 2010.

Nata da una intuizione del vulcanico Padre Civerra, Teledehon sin da subito si è distinta nel panorama editoriale pugliese per essere una televisione di nicchia, dedicata a valorizzare quello straordinario mondo dell’impegno, della passione, delle idee, dei valori che siamo abituati a chiamare Terzo Settore. Ma soprattutto, seguendo l’insegnamento di Padre Leone Dehon, fondatore dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù, ha lavorato incessantemente per la diffusione del Vangelo attraverso i nuovi media.

In questi quaranta anni l’emittente ha avuto una crescita costante a servizio di un’area ristretta: quella della città di Andria all’inizio e della Sesta Provincia pugliese con il trascorrere degli anni. Poi la crescita è diventata tumultuosa in coincidenza con il passaggio dal sistema analogico a quello digitale con la copertura di aree sempre più vaste fino a raggiungere oggi tutta la Puglia, la Basilicata, la Campania e la Calabria. In sostanza l’intero Mezzogiorno peninsulare d’Italia.

Ci sono voluti quaranta anni e consistenti investimenti in risorse economiche, tecnologiche e umane. Risorse messe a disposizione dai Padri Dehoniani, con l’amorevole supporto di tanti fedeli. Poche e sempre più esigue le risorse pubbliche di uno Stato che sembra voler abbandonare l’editoria italiana al proprio destino.

Ma oggi, Teledehon può essere considerata un punto di riferimento per tutto il mondo cattolico dell’area meridionale del Paese.
Il suo telegiornale, le sue trasmissioni di approfondimento religioso e laico, le sue rubriche e le celebrazioni liturgiche sono seguite quotidianamente da decine di migliaia di persone sparse nelle quattro regioni e che si riconoscono nel taglio sempre sereno, pacato e di apertura culturale delle produzioni televisive.

Insomma, Teledehon taglia questo prestigioso traguardo dei 40 anni con la consapevolezza dei risultati raggiunti, ma con l’umiltà di riconoscere che la trasmissione più bella e utile è quella che deve essere ancora prodotta.
Teledehon, la tv del Cuore. La tv che fa bene al Cuore.

Articoli Correlati

Informazione e pandemia. L’impegno dei media cattolici

Il direttore di Tv2000, Vincenzo Morgante, il direttore di Avvenire, Marco Taquinio, e il presidente della Fisc, Mauro Ungaro, indicano le caratteristiche del lavoro condotto dalle loro testate in questo anno caratterizzato dal Covid-19

Tags: