«Il pensiero è sempre per le vittime, il loro dolore è la prima preoccupazione». Lo ha detto il nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei), il cardinale Matteo Maria Zuppi, nella conferenza stampa al termine dell’Assemblea generale. Zuppi ha annunciato un report da parte della Chiesa italiana sui casi e sulle attività di prevenzione per il 18 novembre. «Lo dobbiamo», «la Chiesa è dalla parte delle vittime» degli abusi, ha spiegato.
Assemblea Cei: accanto alle vittime degli abusi
L’Assemblea generale ha approvato, inoltre, una determinazione con cinque linee di azione per una più efficace prevenzione del fenomeno degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili. I vescovi, sensibili e vicini al dolore delle vittime e dei sopravvissuti ad ogni forma d’abuso, hanno ribadito la loro disponibilità all’ascolto, al dialogo e alla ricerca della verità e della giustizia. Impegno, peraltro, già assunto con le Linee guida del 2019.
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Nel corso dei lavori, è stato presentato un primo schema orientativo per la stesura della nuova “Ratio Nationalis” con l’obiettivo di sottoporre il testo completo all’Assemblea generale del maggio 2023 per la sua approvazione definitiva. In quest’ottica, entro la prossima estate sarà elaborata una bozza così che la Commissione Episcopale per il clero e la vita consacrata possa giungere in autunno inoltrato, attraverso il confronto con il Consiglio permanente e la Presidenza della Cei, a una prima proposta da sottoporre ai Vescovi.
Oltre a fornire i punti di riferimento essenziali per le comunità formative del nostro Paese, la “Ratio Nationalis” dovrà anche prevedere alcune necessarie sperimentazioni che, sotto la responsabilità dei Vescovi e delle comunità dei formatori, provino ad accompagnare il processo di cambiamento in atto cercando modalità nuove per formare alla comunione e alla missione i futuri presbiteri.
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Non è mancato un pensiero alla situazione del Paese e alla crisi internazionale: «In questo momento, in Italia, in Europa e nel mondo viviamo diverse pandemie: quella del Covid con tutto ciò che ha rivelato in termini di fragilità, debolezze, consapevolezze, domande aperte e dissennatezze; e ora anche la pandemia della guerra a cui con insistenza, da tempo, Papa Francesco aveva fatto riferimento parlando di terza guerra mondiale a pezzi e che aveva ricordato nella Fratelli tutti riportando alcuni temi fondamentali legati alla pace e al nucleare. Senza dimenticare altri pezzi di guerre che sono – anche quelle – mondiali».