La necessità della comunità contro ogni precarietà umana e sociale
Tra precarietà, solidarietà e rigenerazione, quale modello di società?
Questione Atam risolta. Il nome buono, come Amministratore Unico della municipalizzata del trasporto pubblico locale, è quello di Francesco Perrelli, lo abbiamo intervista pochi giorni dopo il suo insediamento in azienda.
Atam, una sfida tra tante opportunità e molte insidie. Cosa l’ha convinta ad accettare la proposta del Sindaco Falcomatà?
Come reggini siamo chiamati a fare del nostro meglio per migliorare il contesto cittadino. Abbiamo tanto da recuperare rispetto ad altre aree del Paese in termini di qualità della vita e di legalità. Ecco quindi che nel momento in cui il Sindaco della mia città mi ha chiesto di assumere un incarico di cosi alta responsabilità, non ho avuto dubbi e mi sono messo in gioco, ben consapevole delle difficoltà che mi attendono. La vivo quindi, oltre che come esperienza professionale, anche come forma di cittadinanza attiva. Confido nel senso civico e nella responsabilità di tutti i reggini.
C’è chi sostiene che la sua nomina sia poco opportuna in virtù del suo recentissimo ruolo da Presidente del Collegio Sindacale. Cosa risponde a questa posizione?
Che si sbaglia. Fui nominato Presidente del Collegio Sindacale dai Commissari e presi atto della situazione disastrosa in cui gravava l’Azienda, con un debito che ammontava a 34 milioni. Il Collegio sindacale fu intransigente nei confronti dell’Au Gatto, con l’Atam ad un passo dal fallimento. Analizzammo a fondo le cause dello stato di decozione, svolgendo sempre un ruolo di controllo. Il mio precedente incarico non può interferire in alcun modo nella nuova funzione, anzi. La profonda conoscenza della realtà aziendale mi agevolerà nel gravoso impegno.
Eredita un’azienda risanata nei conti, ma che continua ad essere poco percepita dal territorio. Come invertire questa tendenza?
Non è proprio cosi. L’azienda ha un bilancio che esprime con chiarezza limiti e difficoltà in cui versa. I debiti ammontano ancora a 22 milioni. Il piano di risanamento la vedrà impegnata per almeno altri 5 anni. Siamo però chiamati ad avviare una nuova fase. Se vogliamo risalire la china delle graduatorie nazionali sulla qualità della vita dobbiamo garantire un servizio di trasporto pubblico adeguato agli standard. Proveremo a farlo subito, utilizzando nuove tecnologie e strumenti partecipativi, oltre che integrando l’attuale flotta disponibile.
Quali saranno le sue azioni in termini di trasparenza?
Negli ultimi anni la normativa su anticorruzione e trasparenza è stata sensibilmente innovata. Una delle attività più importanti condotte da Gatto in questi anni è stato l’adeguamento dell’Atam a tali norme. Oggi, da questo punto di vista, eredito l’amministrazione di un’azienda sana. Continuerò tale percorso procedendo agli affidamenti e alle forniture secondo quanto previsto dalla normativa vigente. Avvierò percorsi partecipativi tali da coinvolgere i cittadini nelle scelte aziendali. Prossimamente vareremo lo schema di bilancio preventivo 2018, che sarà presentato ai cittadini in apposita Assemblea pubblica entro la prima decade di dicembre. Sarà inoltre attivata una piattaforma on line mediante la quale i cittadini potranno comunicare criticità e disservizi che confluiranno in un database.
Come immagina la “sua” Atam?
Garantire orari e tempi certi può consentire ai reggini, nonché ai turisti, di lasciare le proprie vetture a casa o nei parcheggi di cui si sta dotando il Comune e circolare in città senza stress.
Chi intende usufruire del trasporto pubblico, e penso in particolare ai diversamente abili, deve però avere certezze in termini di orari e di tempi di percorrenza, nonché un minimo di assistenza. Oggi, non è un segreto per nessuno, non è così. La carenza di mezzi e di conducenti, i vincoli dettati dal piano di risanamento non consentono all’Azienda cambiamenti repentini. Il mio obiettivo, nei prossimi 20 mesi, è quello di rimuovere, in stretta sinergia con l’Amministrazione comunale, tali vincoli.
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