La Presidente della Commissione parlamentare incontra gli studenti calabresi
Bindi all’Unical: «Paura della mafia non fermi le grandi opere»
Redazione Web
12 Ottobre 2016
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Dopo la Presidente della Camera, Laura Boldrini, l'Unical ospita la numero uno della Commissione parlamentare antimafia, Rosy Bindi, deputata del Partito Democratico eletta in Calabria. La Bindi nel corso del suo intervento a Rende ha spaziato sui temi di stretta attualità, partendo dalla questione Ponte sullo Stretto: «Una scelta che va valutata sull'opportunità e la fattibilità in rapporto alle altre urgenze del Paese e per quanto riguarda le infiltrazioni mafiose è evidente che serve una forte vigilanza, ma non bisogna fermarsi per paura delle infiltrazioni». Non tutto è mafia, dunque per la Bindi, che però invita a tenere alta la concentrazione nel contrasto al crimine organizzato: «Le mafie sparano di meno, ma corrompono di più. Non tutta la corruzione è opera delle mafie, ma la corruzione è l'arma privilegiata della 'ndrangheta e delle nuove mafie». Usa parole forti la Bindi, parte della retorica del Movimento Cinque Stelle che sta affievolendo la forza riformatrice, almeno nelle intenzioni, del governo Renzi. Ma la deputata di lungo corso non cade nella tentazione della bagarre referendaria, puntando il mirino al legislatore internazionale come "falla" del sistema anti-ndrangheta: «L'Europa è meno attrezzata di noi, e non a caso le mafie migrano, perché non ci sono forze di polizia e magistrati come da noi. Siamo stati in Canada come commissione, e abbiamo visto che Toronto è un'altra capitale della 'ndrangheta e Montreal di Cosa Nostra - ha concluso - e lì si fanno affari e se non ci sono strumenti globali sarà complicato combattere le mafie».
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