Avvenire di Calabria

Al Parco della Mondialità di Gallico l'incontro promosso dalla Caritas diocesana che ha visto confrontarsi ancora una volta le diverse esperienze sull'importante servizio svolto

Caritas Reggio Calabria, gli operatori parrocchiali fanno sintesi

Durante il confronto si è riflettuto sul tema: «Per diventare tutti un grazie che cammina» e sugli spunti offerti dalla "Laudato si'" di papa Francesco

di Maria Pascuzzi

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Si è svolto al Parco della Mondialità di Gallico l'incontro delle Caritas parrocchiali della diocesi di Reggio Calabria - Bova ad accompagnare il quale il tema: «Per diventare tutti, un grazie che cammina». Un'occasione per incontrarsi, ma anche confrontarsi sull'importante servizio svolto a favore degli ultimi.

C’è un morire per amore, ma c’è anche gioire per amore. Non è uno slogan dei tempi nostri ma una concreta realtà che si è attuata per l’impegno della Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova. Un impegno che ha coinvolto le parrocchie della nostra Diocesi  in una giornata di incontro che ha visto come tema "Per diventare tutti un grazie che cammina" e che si è delineata, da subito coincide un incontro non solo tra persone ma anche di idee progetti, sorrisi, preghiere, insomma con una sola parola sogni, alimentati e sostenuti da don Antonino Russo, Mariangela Ambrogio, rispettivamente vice direttore e direttrice della Caritas diocesana di Reggio Calabria - Bova, suor Eva Furiani, superiora suore francescane Alcantarine, i giovani dell’equipe: Domenica Belmondo, Francesca Pizzimenti, Simona Scrivo, Galedea Stelitano, suor Lucia Valori, Gaetano Versace; tutto coordinato dall’infaticabile segretario diocesano Alfonso Canale.

Un viaggio dentro il grande viaggio che fa ogni giorno la chiesa e i suoi accoliti.  Un modo di viaggiare che, a dispetto dei tempi e dei luoghi, mette d’accordo tutti e oggi è uno dei motori principali che anima la Chiesa. Un viaggio verso gli altri e con gli altri, usando come mezzo di trasporto la fantasia, la resilienza, la creatività e soprattutto la possibilità di fare rete. Una rete virtuosa voluta fortemente dal nostro vescovo che si muove nelle linee tracciate da Papa Francesco.

Laudato si’ è stato il filo conduttore e nei vari gruppi gli animatori hanno offerto spunti, tracciato linee, contenuti i tempi ma sempre tessendo una tela dentro la quale cui ognuno spingeva la sua navetta.  il risultato è stato quello di creare intanto uno spirito di collaborazione. Cum-labor: lavorare insieme con fatica ma con la gioia di produrre, di creare, di annodare fili.  

È stato ricostruito il senso e l’origine del nostro essere al mondo, una coraggiosa affermazione dello stare insieme come pensiero dominante, come sistema cognitivo, come etica ed estetica, come poetica e come politica che danno forma e ordine al mondo, usando molteplici linguaggi: dei colori, delle parole, delle cose ma con un unico obiettivo: l’ascolto dell’altro inteso non solo come persona ma come anche come mondo animale e natura nel suo insieme. non per niente ci si è soffermati sulla figura di san Francesco d’Assisi.

È stato recitato qualche verso del magnifico canto delle creature ed è stato realizzato un disegno che concretavo lo spirito della giornata ma raccolto e germogliato nelle menti dei partecipanti, allontanatosi poi con il cuore più carico e propositi più saldi. Guidati in un avvincente periplo di un universo religioso. seguendo un percorso di linguaggi e simboli che hanno reso il sistema di comunicazione completo e avvincente, tra segni e icone e suoni, più chiaramente partecipi. del processo del divenire. A partire dalla religione, madre di tutte le trasformazioni che hanno portato l’uomo dallo stato ferino, che ha strappato i nostri antenati dalla ferinità belluina per farne degli esseri culturali.


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Homo sapiens, homo sapiens sapiens, uomo che sa stare con l’altro, ascoltando la voce del suo cuore e dei suoi bisogni, considerando la vita come un dono prezioso, come dono prezioso è la natura nella. quale. viviamo, senza che esista più un Caino che va nei campi che odorano di morte ma di sole, di vita, di colori… di gioia.

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