Avvenire di Calabria

Domani, lunedì 15 giugno alle 18, sulla pagina facebook de L'Avvenire di Calabria, testimoni e amici si alterneranno nel ricordare il sacerdote reggino

Chi era don Italo? La diretta con don Luigi Ciotti e altri ospiti

Redazione Web

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Una diretta streaming per ricordare don Italo Calabrò a trent'anni dalla sua morte. A promuoverla è la redazione de L'Avvenire di Calabria che, sulla propria pagina Facebook, ospiterà testimoni e amici del sacerdote reggino, considerato il "papà" della Caritas calabrese. Il dibattito online si terrà lunedì 15 giugno, alle 18. Un tuffo nella storia che certamente ribadirà la grande contemporaneità del messaggio di don Italo, ancor oggi modello educativo nel servizio agli ultimi.

 
Intervistati dal giornalista Federico Minniti interverranno don Luigi Ciotti, presidente e fondatore di Libera, associazione contro le mafie; don Giacomo Panizza, presidente di Progetto Sud; Corrado Calabrò, fratello del sacerdote e già presidente dell'Agcom dal 2005 al 2012; e Cesare Diano, imprenditore la cui storia si intreccia con quella di don Italo Calabrò in occasione del sequestro del figlio, Vincenzo, nel 1984 ad opera della 'ndrangheta.
 
Il prossimo 16 giugno la Chiesa reggina – bovese ricorderà don Italo Calabrò nel trentesimo anniversario dalla scomparsa. Nonostante l’epidemia Covid-19 e le note restrizioni che impediscono gli assembramenti, l’arcivescovo di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fiorini Morosini, celebrerà la messa in suffragio del sacerdote reggino prematuramente scomparso nel 1990. La liturgia è prevista per martedì 16 alle ore 18 nella Basilica cattedrale di Reggio Calabria. Per facilitare la partecipazione di tutti, la messa sarà trasmessa in streaming sul profilo Facebook de L’Avvenire di Calabria.
 
Il giorno del funerale la Cattedrale di Reggio era gremita di gente, poveri soprattutto, che piangevano l'amico premuroso, il fratello sempre vicino, il sacerdote di Cristo che ha saputo donare l'amore del Padre. Don Italo Calabrò, al di là delle molteplici iniziative da lui condotte, resta nel cuore dei reggini come uomo e sacerdote di fede incarnata nella storia del suo tempo, compagno di strada dei più deboli, uomo di fede capace di tessere la propria vita alla luce dell'amore e del messaggio di Cristo.

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