Avvenire di Calabria

L'annuale iniziativa, quest'anno nell’emergenza: anche nelle zone rosse, come la Calabria, ci si reinventa adottando nuove modalità per aiutare i bisognosi

Colletta Alimentare, non serve il carrello per la spesa del cuore

Tatiana Muraca

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In questo anno così diverso dal solito sono dovute necessariamente cambiare molte cose. Tra queste, anche le iniziative inerenti alla consueta Colletta Alimentare. Ma in Calabria non si demorde, e ci si adatta alla situazione straordinaria. Verrà meno, per ovvie ragioni di sicurezza, l’accoglienza dei volontari del Banco Alimentare, che invitano a donare generi di prima necessità per le famiglie della nostra regione. La solidarietà e la voglia di aiutare chi ne ha più bisogno, però, non mancano, soprattutto in tempo di pandemia: si è partiti il 21 novembre e si terminerà l’8 dicembre, periodo in cui si potranno acquistare alle casse dei supermercati delle card da 2, 5 e 10 euro che verranno convertite in prodotti alimentari per tante persone in difficoltà. Per i più tecnologici, avvezzi agli acquisti on-line, sarà possibile partecipare alla Colletta anche online su Amazon.it, Esselungaacasa.it e Mygiftcard.it. Al termine della Colletta, il valore complessivo di tutte le card acquistate sarà convertito in prodotti alimentari non deperibili come pelati, legumi, alimenti per l’infanzia, olio, pesce e carne in scatola e altri prodotti utili. Tutto sarà consegnato alle sedi regionali del Banco Alimentare e distribuito, con le consuete modalità, alle circa 8mila strutture caritative convenzionate che sostengono oltre 2.100.000 di persone. Ad intervenire, tra gli altri in merito alla Colletta di quest’anno, è il referente provinciale di Reggio Calabria, Giuseppe Ignazio Bognoni, per il quale il periodo che stiamo vivendo ci ha costretti a ripensare alla forma di quello che è un vero e proprio gesto di popolo, ma che questo restasse non era scontato. «Dico che è importante perché la pandemia ha aumentato i numeri delle persone in difficoltà». Tra i nuovi assistiti figurano molti che svolgevano lavori saltuari o lavori domestici, che provano forte disagio a chiedere aiuto. Ci sono poi, evidenzia sempre Bognoni, persone che chiedevano per altre, che segnalavano situazioni di bisogno perché gli interessati non avrebbero probabilmente mai chiesto direttamente per sé. Di contro, però, ci sono aspetti positivi, che si rifanno a tutti coloro che riescono a recuperare la propria indipendenza. In questa seconda fase di emergenza sanitaria si sente sempre più necessità di aiuto, considerato anche il fatto che le modalità della Giornata Nazionale, che quest’anno non si svolge in un solo giorno, sono cambiate per esigenze di sicurezza sanitaria. L’impegno di questi mesi, però, è testimoniato da Bognoni e ha prodotto risultati concreti «permettendoci di affrontare anche l’aumento del bisogno, mettendo in campo mezzi, volontari, personale, potenziamento della rete sul territorio. Da settembre abbiamo aperto un magazzino più grande a Campo Calabro. Cambiamenti che hanno modificato e modificano ogni giorno il nostro modo di lavorare. La pandemia avrà un impatto considerevole sul nostro territorio. Purtroppo cresce anche il timore, lo scoramento, la paura,con il rischio di rinchiudersi in sè stessi. Siamo consapevoli che nessuno si salva da solo e che sia necessaria un’operosa generosità , che abbiamo visto esprimersi nei mesi scorsi, che nasce dal cuore grato di ogni persona, ma va sollecitata ed educata, attraverso gesti». E questi gesti provengono anche dalle testimonianze, come quella di un volontario, Gaetano Iaria: «La sorpresa dell’annuncio che la colletta si fa secondo una nuova modalità ha sbaragliato e scompaginato tutto e immediatamente ha prevalso la gratitudine. C’è voglia di vivere la propria umanità fino in fondo, di testimoniare la voglia di bene che c’è in ognuno di noi e si manifesta concretamente nelle azioni, inventando nuovi modi di testimoniare che in qualunque circostanza si può essere protagonisti».

LE RICHIESTE

«In Calabria sono 533 gli enti caritativi che, ad oggi, fanno parte del circuito del Banco Alimentare, oltre 120mila gli assistiti che periodicamente ricevono generi alimentari di prima necessità, con particolare riguardo per le persone anziane e i bambini – fa sapere il presidente del Banco Alimentare di Calabria, Francesco Gerardo Falcone. Un numero che è aumentato del 40% a seguito della pandemia». «La pandemia ha colpito in modo subdolo le famiglie calabresi – aggiunge Gianni Romeo, direttore del Banco Alimentare calabrese – minando non solo la salute, ma anche l’economia. Il virus ha portato tanta insicurezza nelle case e il bisogno è cresciuto. Per fortuna, è cresciuta anche la generosità degli enti che si mettono a disposizione per rendere sempre più capillare la rete territoriale di distribuzione di generi alimentari. È vero, quest’anno l’abbraccio di solidarietà dei calabresi sarà virtuale, ma sicuramente non meno caloroso. Sappiamo quanto i nostri corregionali siano affezionati all’appuntamento e siamo più che sicuri che non deluderanno le nostre aspettative».

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