Calabria, le imprese puntano sul rilancio delle infrastrutture
Il presidente di Unioncamere Tramontana: «Le priorità di intervento sono su 106, alta velocità, accessibilità aeroportuale, sviluppo del Porto di Gioia Tauro»
Dissesto idrogeologico: riflettori nuovamente accesi dopo i danni ingenti causati dalle ultime precipitazioni non solo in Emilia Romagna, ma anche in altre regioni d'Italia, tra cui la Calabria Con la dirigente del settore Tutela del territorio e Ambiente della Città metropolita di Reggio Calabria, Domenica Catalfamo diamo il via a un ciclo di approfondimenti sulla delicata questione.
Le fiumare possono rappresentare un potenziale pericolo, ma se ben “curate” una risorsa. Il tema è tornato prepotentemente di attualità alla luce degli ultimi eventi alluvionali che hanno colpito la zona nord della Calabria e, con foga maggiore, altre regioni d’Italia.
Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE
È pur vero che spesso fare un paragone può risultare azzardato per via non solo della conformazione orografica dei territori, ma anche per il modo in cui l’uomo ha sfruttato il suolo creando le condiziono per potenziali rischi. Ma quanto accaduto in Emilia Romagna ha riacceso i riflettori su un problema di cui si parla da anni, ma mai realmente superato e che, da Nord a Sud, accomuna l’intero Paese: il rischio idrogeologico.
Ne abbiamo parlato con l’ingegnere Domenica Catalfamo, dirigente del settore Tutela del territorio e dell’ambiente della Città metropolitana di Reggio Calabria.
Certamente, nonostante caratteristiche geomorfologiche diverse tra la Calabria e l’Emilia Romagna, dove quanto è successo è concausa di un uso molto intensivo del suolo.
Tuttavia, qui da noi, non possiamo sottovalutare il potenziale rischio rappresentato dalla potenziale impetuosità delle nostre fiumare che attraversano buona parte del nostro territorio.
Riequilibrando i corsi d’acqua, attraverso un’adeguata gestione delle procedure di estrazione dei materiali litoidi, riducendo il rischio idrogeologico da esondazione che è poi l’obiettivo che come città metropolitana ci siamo dati con la definizione e l’approvazione di un nuovo regolamento su cui come settore abbiamo lavorato nel corso dell’ultimo anno.
Si tratta di uno strumento che si pone come ulteriore misura a difesa del territorio, con azioni concrete di prevenzione, attivando una nuova metodologia di lavoro per un virtuoso ciclo tra prelievo materiale litoide dagli alvei, mantenimento della officiosità idraulica, salvaguardia delle comunità e valorizzazione dell’ambiente. Potrà essere utilizzato in maniera efficace dai Comuni, dai professionisti e delle varie istituzioni interessati.
Non a caso il regolamento si basa su un sistema di economia circolare con significativi benefici per l’ambiente. Il materiale estratto dagli alvei, oltre a fungere da barriera protettiva può essere immesso sul mercato, ad esempio per usi edilizi o la realizzazione di grandi opere come il Ponte. C’è, comunque, una prospettiva che prevede un ritorno economico anche per gli enti che lo adotteranno. Inoltre il territorio ne beneficia doppiamente.
Intervenire sul sovralluvionamento dei corsi d’acqua, consentendo da un lato di togliere del materiale in eccesso dai fiumi, dall’altro ci consentirebbe di utilizzarlo per il ripascimento delle nostre coste e, quindi, combattere il fenomeno dell’erosione.
Non proprio. È quanto abbiamo fatto, ad esempio, per i lavori della Gallico-Gambarie. Il materiale in eccesso che era presente nell’alveo della fiumara Gallico è stato estratto e riutilizzato in loco per il cantiere, contribuendo a migliorare l’assetto del territorio circostante, anche sotto l’aspetto della sicurezza, a difesa dell’importante infrastruttura viaria.
Spesso su una stessa questione intervengono più soggetti senza che la mano destra sappia cosa faccia quella sinistra con tutte le conseguenze del caso quando ad esempio parliamo proprio di tutela del territorio. Un limite che ho riscontrato anche quando ero assessore regionale. Serve fare invece fare squadra, come faremo a breve, a livello metropolitano, con l’insediamento di un tavolo sull’erosione costiera.
PER APPROFONDIRE: Dissesto idrogeologico, Calabria terra fragile e con difficoltà di spesa pubblica
Il presidente di Unioncamere Tramontana: «Le priorità di intervento sono su 106, alta velocità, accessibilità aeroportuale, sviluppo del Porto di Gioia Tauro»
I servizi di prossimità non vanno in vacanza, si rinnova l’impegno per gli ultimi del territorio. Ecco dove poveri e indigenti potranno trovare insieme a un pasto caldo anche un sorriso.
Il confronto presso il Centro del Laicato di Gioia Tauro. Nel corso dell’incontro anche una riflessione sull’autonomia differenziata alla luce del recente documento della Cec.