Avvenire di Calabria

Torna in edicola Avvenire di Calabria assieme ad Avvenire, il quotidiano dei cattolici italiani

Domenica in edicola. I primi passi in diocesi di monsignor Morrone

In occasione del 21 giugno, poi, una pagina è dedicata interamente su monsignor Marcianò

di Redazione Web

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Torna in edicola Avvenire di Calabria assieme ad Avvenire, il quotidiano dei cattolici italiani. Anche questo numero è dedicato all'ingresso del nuovo arcivescovo di Reggio Calabria - Bova nella quotidianità dei fedeli reggini che stanno imparando, giorno dopo giorno, a conoscerlo e apprezzarlo.

L'apertura

Le notizie che compongono l'apertura di questo numero sono riferite alle reazioni, giunte in redazione, ai primi discorsi pronunciati da monsignor Fortunato Morrone nelle vesti di arcivescovo metropolita di Reggio Calabria - Bova: Giovanni Arruzzolo, presidene del Consiglio regionale, Ettore Triolo, segretario del Consiglio pastorale diocesano e Mimmo Nunnari, giornalista di vecchia data, sono soltanto alcuni dei nomi che troverete consultando le pagine interne di Avvenire di Calabria.

Lo speciale

In occasione del 21 giugno, poi, una pagina speciale è stata redatta interamente su monsignor Santo Marcianò, vescovo reggino attualmente Ordinario militare per l'Italia che, proprio domenica festeggerà quindici anni di ministero episcopale. Dalle parrocchie di Santa Caterina e Soccorso alla diocesi di Rossano: in tanti ricorderanno il loro "don" Santo. Non mancherà un'ampia intervista del direttore, don Davide Imeneo, al presule.

La cronaca

Evento centrale della settimana è stato il ricordo della morte di don Italo Calabrò. La cronaca di Francesco Chindemi racconterà la giornata intensa vissuta tra San Giovanni di Sambatello e Casa Gullì. Due momenti toccanti, durante i quali tantissimi amici di don Italo hanno potuto ricordare il prete degli ultimi, tra i fondatori di Caritas italiana.

Il reportage

Mentre, in Città, si fa un gran parlare delle iniziative istituzionali sugli alloggi popolari, un reportage di Federico Minniti è andato ad Arghillà per toccare con mano la situazione nella periferia reggina. Le condizioni registrate sono allarmanti. Ma non c'è rassegnazione: a guidare la rivoluzione silenziosa dei diritti sono le donne di Arghillà, esauste per una condizione inaccettabile.

Per leggere queste notizie (e tutte le altre), consulta l'edizione digitale di Avvenire di Calabria.

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