Avvenire di Calabria

Il direttore di Avvenire commenta le tante lettere ricevute dalla redazione in occasione della Giornata del Ricordo

Foibe, l’opinione di Tarquinio: «Abbiamo bisogno di questo ricordo»

Le sue parole: «Abbiamo bisogno di ogni singolo Giorno di verità, di parole oneste e di disarmato coraggio»

di Marco Tarquinio

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Foibe, l'opinione di Tarquinio: «Abbiamo bisogno di questo ricordo». Il direttore di Avvenire commenta le tante lettere ricevute dalla redazione in occasione della Giornata del Ricordo.

Il ricordo delle Foibe, l'opinione di Tarquinio

Le foibe sono ferite nella terra e cicatrici nella memoria delle donne e degli uomini di retta coscienza. Per questo Giorno del Ricordo, il diciottesimo che l’Italia celebra, ho scelto lettere diversamente provocanti. È potente la saldatura che Mario Sani fa tra il ricordo e i sentimenti della madre esule e il gesto luminoso e forte di dolore e di riconciliazione compiuto dai presidenti Mattarella e Pahor davanti alla foiba di Basovizza. È delicato e bellissimo l’appello ai ragazzi di Maria Grazia Stepancich a tener cari i ricordi più semplici per essere solidali con coloro che proprio a partire da piccoli ricordi hanno dovuto e saputo ricostruire la propria vita, dando senso e anima alle sofferenze subite, all’esilio ingiusto, all’identità custodita.


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È saggia e preziosa, soprattutto in questo tempo sbadato e sbandato, la raccomandazione di Alessandro Franzetti a ricordare sempre le vittime dell’odio etnico e politico e a non dimenticare che libertà e democrazia vanno difese sempre e per tutti. Proprio per tutti. È appassionata la perorazione di Beppe De Giovannini a nome del Centro culturale "Péguy" di Stresa. Vorrei soffermarmi solo su quest’ultima.Giorno verrà, e sarà un giorno benedetto, in cui - parafrasando i versi- profezia del grande Paul Éluard - i figli sapranno camminare insieme («a due a due», dice il poeta). E sapranno far memoria insieme di ogni orrore che ha sfigurato la storia dell’umanità e di ogni amore che, invece, l’ha fatta più giusta, più buona e più bella. E insieme, infine, «rideranno della leggenda nera» dove ogni uomo «piange in solitudine» il suo passato e il suo presente, senz’essere capace di futuro. Giorno verrà, io spero.


PER APPROFONDIRE: Foibe, la storia di un Beato tra le vittime


Ma per preparare quel giorno niente della specificità di ogni tragedia dev’essere dimenticato, fuso e confuso. E tutta la consapevolezza di ciò che tremendamente è stato, e non per destino ma per disumana scelta, va preservata, va trovata e ritrovata ancora, e va trasmessa. Abbiamo bisogno di ogni singolo Giorno dedicato alla memoria e al ricordo. Di ogni Giornata di verità, di parole oneste e di disarmato coraggio. Abbiamo – avremmo! – bisogno di saper dire e ripetere ogni singolo nome di vittima. Ne abbiamo bisogno per far maturare la vera pace. E che Dio ci aiuti, perché – nonostante i passi fatti insieme, le mani strette e i pugni disserrati – non è affatto facile.


* Direttore Avvenire

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