Avvenire di Calabria

I primi cittadini si sono radunati in massa, senza alcun colore politico, per ascoltare le parole che Bergoglio ha rivolto loro

Il sindaco Brunetti racconta l’incontro con papa Francesco

Dal Pontefice, come racconta il facente funzioni di Reggio Calabria, è arrivato «l’incoraggiamento ad andare avanti»

di Federico Minniti

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Il sindaco Brunetti racconta l'incontro con papa Francesco. Un confronto arricchente in Vaticano. I primi cittadini si sono radunati in massa, senza alcun colore politico, per ascoltare le parole che Bergoglio ha rivolto loro. Dal Pontefice, come racconta il facente funzioni di Reggio Calabria, è arrivato «l’incoraggiamento ad andare avanti»

Il sindaco Brunetti racconta l'incontro con papa Francesco - L'intervista

Nei giorni scorsi, l’Anci l’associazione che raduna tutti i primi cittadini d’Italia guidata dal presidente, Antonio Decaro - è stata accolta da papa Francesco in udienza privata. Tra le fasce tricolori presenti anche quella di Paolo Brunetti, sindaco facente funzioni della città di Reggio Calabria. Un momento intimo, come ci fanno sapere dall’entourage di Palazzo San Giorgio, senza colori politici e con l’unico obiettivo di mettersi all’ascolto del Santo Padre. Abbiamo intercettato Brunetti, proprio, sull’incontro col romano pontefice nella Sala Clementina in Vaticano.


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Quali emozioni riporta a Reggio dopo l’incontro col Santo Padre?

È stato un momento molto emozionante. La sensazione che abbiamo provato è quella di trovarci di fronte una guida vera, gentile ed autorevole, capace di costituire un esempio con la sua testimonianza. Ho una stima enorme di papa Francesco, sono onorato di averlo potuto incontrare. Le parole che ha inteso rivolgerci rimarranno scolpite per sempre nel mio cuore e nella mia anima.

Cosa ha detto Francesco ai delegati dell’Anci? Quali sono le parole del pontefice che l’hanno colpita?

Credo sia centrale il tema dell’ascolto. Mi ha colpito come lo ha declinato, la capacità di essere punto di riferimento di una comunità, avvicinandosi al bisogno, alla sofferenza. È una cosa che i sindaci, anche chi lo è solo per un giorno, vivono sulla loro pelle. Ed il Santo Padre ha dimostrato di comprendere intimamente quanto pesi la fascia dei primi cittadini e con quale orgoglio e con quale responsabilità la si indossi. Non è scontato e non avviene quasi mai quando ci si relaziona tra istituzioni. Papa Francesco lo ha capito e ce lo ha detto, incoraggiandoci a continuare, rimanendo vicini alla gente. E per me, e per tutti noi, è stato uno stimolo straordinario.


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Che contributo si sente di chiedere ai cattolici della città nel sostegno alla sua azione amministrativa?

La comunità cattolica svolge già un lavoro enorme nella nostra città, un’opera quotidiana di ascolto e di ricucitura del tessuto sociale, in particolare nelle situazioni di marginalità. L’Amministrazione ha dei limiti, imposti dalla mancanza di risorse e di tempo. C’è un gran lavoro da fare e la comunità cattolica da questo punto di vista costituisce per noi un importante punto di riferimento.

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