Avvenire di Calabria

Domenica è stato ricordato il sacerdote impegnato per ben 48 anni a Gallico Marina

La parrocchia di Gallico ricorda don Demetrio Sergi

La sua testimonianza è ancora viva, così come l'impegno che cammina coi suoi laici

di Enzo Petrolino

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La parrocchia di Gallico ricorda don Demetrio Sergi. La messa celebrata il 1 agosto in occasione del 25esimo anniversario dalla dipartita del sacerdote.

La parrocchia di Gallico ricorda don Demetrio Sergi

Domenica 1 agosto, durante la festa di Santa Maria di Porto Salvo della parrocchia di Gallico Marina, si è ricordato don Demetrio Sergi. Il suo ricordo è stato preparato con un triduo di preghiera. A volerlo fortemente è stato il parroco don Antonino Vinci che ha presieduto la celebrazione eucaristica conclusiva.

Don Sergi è stato sacerdote del Concilio. Lo ha fatto attraverso i tanti giovani della parrocchia di allora, in particolare, con la spinta della contestazione che esplode nel ’68. Un ruolo fondamentale lo ebbe l’Azione Cattolica. L’esperienza associativa ha favorito sicuramente la crescita del laicato.

Nacquero in quel tempo: il giornalino stampato con il ciclostile, il cineforum, le recite e le così dette para-liturgie in chiesa. E ancora: i Grest, i campi a Cucullaro, il campo di lavoro a Santa Venere, il catechismo agli zingari al ponte di Scaccioti e il catechismo in preparazione alla prima comunione nelle famiglie dei ragazzi.

Un'attenzione al sociale che mutuò buone prassi come la lettura insieme dei quotidiani e l’ascolto delle omelie di don Mazzolari. Fino al moltiplicarsi coi concorsi di poesia, le gite, l’organizzazione della festa in maniera innovativa.

La messa in suffragio di don Demetrio Sergi

Di tutto questo don Demetrio Sergi fu instancabile promotore. Attraverso il suo sorriso timido, segno di una vita offerta come dono prezioso al Signore e da spendere senza riserve. Camminò sempre in punta di piedi. Si è dimostrato capace di vivere di povertà, (i primi tempi vissuti in una baracca con i genitori) povertà che unisce e che non distacca, invito al rispetto di un dono da riscoprire ogni giorno e di un valore più grande della vita, il dono del sacerdozio.

Come dimentacare, poi, il silenzio di don Demetrio, il silenzio con Dio, segno del suo desiderio di stare con il Signore della vita, il Signore della sua vocazione. Il suo silenzio che era preghiera. Durante la settimana santa non chiudeva mai la chiesa, dove stava con il breviario in mano.

Infine, le parole di don Demetrio, sacerdote di grande cultura: le sue omelie, tutte pensate, incisive, forti pure dal punto di vista della qualità evangelica, parole non sempre tenere, mai scontate e ripetitive, parole che non sempre hanno accontentato, ma hanno saputo consolare, hanno saputo spronare, parole che qualche volta hanno giudicato, ma sempre con motivazioni e proposte di vita nuova.

Nel ricordo di don Sergi, occorre coltivare la memoria di un prete che ha saputo donare pienezza al suo essere pastore, maestro, compagno, fratello, amico, uomo di Dio che ha saputo stare, con tutti i suoi limiti e le sue debolezze, in mezzo alla gente di Gallico Marina per 48 anni (quante generazioni incontrate, quanti battezzi, prime comunioni, matrimoni, funerali, viatico, confessioni!!).

Se è vero che forse è stato più amato che capito, bisognerà fare tesoro delle suo sacerdozio, delle sue parole, dei suoi ricordi, non solo per conservare una memoria che commuove un po’, ma per comprendere meglio la sua testimonianza.

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