Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato all’unanimità il secondo punto all’ordine del giorno: il testo unico legislativo sugli “interventi regionali per la prevenzione e per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalita’, dell’economia responsabile e della trasparenza”.
Tra le novità introdotte dalla legge, relazionata dal consigliere regionale di “Dp”, Arturo Bova, presidente della Commissione anti-‘ndrangheta, c’e’ l’istituzione della “Consulta regionale per la legalita’” con funzioni di osservatorio delle politiche regionali rivolte alla prevenzione della criminalità organizzata e della corruzione.
Tra gli interventi di prevenzione primaria e secondaria, sono previste anche misure per la prevenzione dello scioglimento dei consigli comunali a rischio di infiltrazioni mafiose e per la prevenzione dell’usura, compresa quella connessa al gioco d’azzardo patologico, e per la prevenzione della marginalita sociale e culturale.
Nella sezione terza del titolo II si dà attuazione al protocollo sottoscritto in materia di contrasto alla ludopatia, imponendo limitazioni temporali e spaziali all’esercizio del gioco tramite slot machine per tutti gli esercizi commerciali e prevedendo il divieto di collocazione di alcune tipologie di apparecchi per il gioco nei locali.
E’ stata poi annunciata l’introduzione del marchio regionale “no slot”, rilasciato a cura dei Comuni a quegli esercizi che scelgono di non installare o di disinstallare apparecchi per il gioco, e che la Regione, nella concessione di finanziamenti, considererà come requisito essenziale l’assenza di apparecchi per il gioco.
Bova ha spiegato che si prevedono interventi di formazione e di aggiornamento, obbligatori ai fini dell’apertura e della prosecuzione dell’attività per i gestori ed il personale operante nelle sale da gioco e nelle sale scommesse, nonché campagne annuali di informazione e diffusione di strumenti di comunicazione sui rischi e sui danni derivanti dalla dipendenza dal gioco.
Una sezione della proposta di legge è poi riservata agli interventi regionali per la prevenzione e la lotta al fenomeno dell’usura e dell’estorsione, con la creazione di un elenco delle imprese che denunciano il racket e una corsia preferenziale assegnata a queste imprese, con l’impegno della Regione ad agevolare l’accesso al credito, a dare contributi per attivita di monitoraggio del fenomeno usuraio e per il supporto alle vittime.
Un titolo specifico della proposta di legge contro la ‘ndrangheta e per la legalità riguarda la politica e la pubblica amministrazione, introducendo disposizioni “volte a stimolare l’adozione da parte degli organi politici della Regione di un codice etico regionale, l’attuazione dei meccanismi di trasparenza e lotta alla corruzione, l’istituzione di un’anagrafe pubblica dei soggetti politici e dei titolari di cariche di derivazione politica”.
Quanto alla copertura finanziaria, la proposta di legge prevede per il 2018 uno stanziamento di poco superiore ai 4 milioni, e 800mila euro per il 2019 e il 2020. Nella sua relazione illustrativa Bova ha osservato: “Oggi il Consiglio regionale scrive una bella pagina, perché è la prima volta che la Calabria si dota di un testo organico sulla lotta al fenomeno mafioso e alla ‘ndrangheta in particolare, un fenomeno del quale evidentemente oggi abbiamo piena consapevolezza. Con questa legge – ha aggiunto Bova – diamo un grande segnale di attenzione, anche per gli imprenditori che denunciano le pressioni criminali. L’approvazione di questa legge la dobbiamo ai calabresi e a tutti gli italiani”.