
Sanità territoriale, sindaci e Asp di Reggio Calabria a confronto: nuove strategie per migliorare i servizi
La Garante regionale della Salute promuove un incontro tra i primi cittadini e la Direzione Generale dell’Azienda sanitaria provinciale
Le reazioni dal mondo della politica all'arresto di Paris. Dopo la conferenza stampa in cui sono emersi i dettagli sull'operazione "Inter Nos" si è scatenato un coro di reazioni. Si sono immediatamente espressi i tre candidati alla guida della Regione.
Le mani della 'ndrangheta sulle forniture straordinarie per fronteggiare l'emergenza coronavirus. Si occupa di questo l'indagine "Inter Nos" condotta dalla Guardia di Finanza su input della Procura di Reggio Calabria. Le Fiamme gialle hanno individuato gli interessi di storici casati di 'ndrangheta, come i Serraino e gli Iamonte, sull'Asp di Reggio Calabria. Tra gli arrestati il consigliere regionale dell'Udc, Nicola Paris e gli ex vertici dell'Asp, Squillacioti e Sarica oltre all'attuale direttore finanziario Corea, ritenuto il connettore degli affari delle 'ndrine.
«Ci troviamo a dover commentare, nostro malgrado, vicende che con la sanità e con la salute dei calabresi non hanno nulla a che vedere». Queste le parole di Roberto Occhiuto, candidato alla carica di governatore della Calabria. «Sosteniamo, ovviamente, l’azione della magistratura per scovare il malaffare, ma allo stesso tempo rivendichiamo il nostro garantismo, e dunque nessuna condanna mediatica prima che i fatti vengano accettati nei tre gradi di giudizio. Una cosa è certa, - sottolinea Occhiuto - il commissariamento della sanità nella Regione (12 anni consecutivi di governo imposto da Roma) oltre a non risolvere i problemi storici della nostra terra, non è servito neanche a contrastare la criminalità organizzata».
«Bisognerà attendere i riscontri della magistratura, ma ora io dico che dobbiamo lasciarci alle spalle anni di malgoverno e di malaffare». A dichiararlo è Amalia Bruni, candidata del centrosinistra alla carica di governatore della Calabria. «Chiedo a tutti i calabresi onesti, che sono la maggior parte, di riflettere e di imboccare la strada del cambiamento reale perché finalmente possiamo ripristinare la legalità nella nostra regione. Ora - ha concluso - abbiamo l'occasione per farlo, mandando a casa i corrotti e i collusi col malaffare».
«Ancora una volta la sanità calabrese viene travolta da un'indagine della magistratura con arresti ed indagati per fatti gravissimi». Lo dichiara Luigi De Magistris, candidato da indipendente alla carica di governatore. «Le calabresi e i calabresi pagano le tariffe più alte per avere servizi inadeguati anche per colpa di una classe dirigente corrotta e affaristica. Il centro sinistra e il centro destra che hanno governato la Regione Calabria e la sanità negli ultimi venti anni hanno fallito. Ora è venuto il momento di cambiare tutto. Ci vuole onestà, competenza, libertà e coraggio. Noi ci siamo - chiosa De Magistris - e quando saremo chiamati a governare la Regione ricostruiremo la sanità pubblica in Calabria».
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