
Diocesi: Como, festa della Dedicazione della cattedrale e Giubileo dei lavoratori
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Tanta emozione, ma anche tanta sorpresa. Il vescovo di Prato Giovanni Nerbini commenta l’elezione al soglio pontificio di Leone XIV, papa Robert Francis Prevost. Quando dal comignolo della Cappella Sistina è uscita la fumata bianca monsignor Nerbini stava presiedendo il Consiglio diocesano per gli affari economici, così ha invitato i presenti a seguire l’annuncio del nuovo Papa a casa sua, davanti alla televisione. Tra questi c’erano il vicario generale mons. Daniele Scaccini, monsignor Basilio Petrà e l’economa diocesana Irene Sanesi. “In poche parole Leone XIV ci ha dettato un programma intenso di lavoro – dice il vescovo Nerbini – si è rifatto al suo predecessore, lo ha citato per nome e poi ha parlato, riprendendoli uno a uno, i grandi temi di oggi: quello della pace, quello di costruire ponti e non muri, quello del “tutti insieme”, su cui ha insistito più di una volta. Anche questo richiamo a quella terra da cui è venuto, e non a quella di origine, dove è stato vescovo, cioè l’America Latina, è un richiamo a un bisogno di giustizia sociale di cui il mondo sente assolutamente bisogno. Anche il nome scelto, Leone, si collega a un Papa, Leone XIII, che ci ricorda l’attenzione alla dottrina sociale della Chiesa”.
Fonte: AgensirDiocesi: Como, festa della Dedicazione della cattedrale e Giubileo dei lavoratori
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