Avvenire di Calabria

Leone XIV: udienza, “la mancanza di speranza è dovuta al fatto che ci fissiamo su un certo modo rigido e chiuso di vedere le cose”

di Redazione Web

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“La mancanza di speranza, a volte, è dovuta al fatto che ci fissiamo su un certo modo rigido e chiuso di vedere le cose, e le parabole ci aiutano a guardarle da un altro punto di vista”. Il Papa ha introdotto così  la parabola del samaritano, che noi chiamiamo “buono”, ma che nel testo evangelico “è semplicemente una persona” “La vita è fatta di incontri, e in questi incontri veniamo fuori per quello che siamo”, ha osservato durante la catechesi dell’udienza generale in piazza San Pietro: “Ci troviamo davanti all’altro, davanti alla sua fragilità e alla sua debolezza e possiamo decidere cosa fare: prendercene cura o fare finta di niente”. “Gesù racconta una parabola che è un cammino per trasformare quella domanda, per passare dal chi mi vuole bene? al chi ha voluto bene?”, ha spiegato Leone XIV: “La prima è una domanda immatura, la seconda è la domanda dell’adulto che ha compreso il senso della sua vita. La prima domanda è quella che pronunciamo quando ci mettiamo nell’angolo e aspettiamo, la seconda è quella che ci spinge a metterci in cammino”. La parabola che Gesù racconta ha, infatti, come scenario “proprio una strada, ed è una strada difficile e impervia, come la vita”: “È la strada percorsa da un uomo che scende da Gerusalemme, la città sul monte, a Gerico, la città sotto il livello del mare. È un’immagine che già prelude a ciò che potrebbe succedere: accade infatti che quell’uomo viene assalito, bastonato, derubato e lasciato mezzo morto”. “È l’esperienza che capita quando le situazioni, le persone, a volte persino quelli di cui ci siamo fidati, ci tolgono tutto e ci lasciano in mezzo alla strada”, ha attualizzato il Pontefice.

Fonte: Agensir

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