Avvenire di Calabria

Il presidente della Cei ha ribadito il magistero della Chiesa sull'accoglienza

Migranti, Zuppi: «Non si risolvono i problemi eliminando le persone»

Per una buona integrazione, bisogna «partire dalla scuola e potenziare i flussi regolari»

di Redazione Web

Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram
Share on facebook
Share on twitter
Share on whatsapp
Share on telegram

Quello dei migranti e dei rifugiati è «un fenomeno che è una realtà del nostro mondo globale, da non gestire con paura e come un’emergenza, ma come un’opportunità». Lo ha ribadito il cardinal Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nell’introduzione al Consiglio permanente, in cui si è scagliato contro l’avanzare di «una cultura della morte: si risolvono i problemi eliminando le persone».


Non perdere i nostri aggiornamenti, segui il nostro canale Telegram: VAI AL CANALE


È importante la qualità dell'accoglienza dei migranti

Tale problematica, per il presidente della Cei, «richiama la centralità della scuola, spazio decisivo d’integrazione nella cultura e nella lingua italiana, ma anche la necessità di maggiori flussi regolari di ingresso, di corridoi umanitari e ricongiungimenti familiari». «Soprattutto è importante come accogliamo: non facciamo vivere umiliazione, tempi lunghi di attesa, viaggi infiniti, anticamere senza senso, marginalizzazione», il monito del cardinale: «Siamo consapevoli come queste e tante altre problematiche italiane non possano essere affrontate senza guardare all’Europa. È ovvio, ma va sempre ricordato».


PER APPROFONDIRE: Migranti, perché accoglierli


L'insegnamento della Chiesa

«La Chiesa, così radicata nella storia e nella cultura europea, ricorda agli europei che non possono vivere per sé stessi. L’accoglienza dei migranti lavoratori chiede di essere organizzata su incontro fra domanda e offerta di lavoro. Non dimentichiamo anche il problema di 500.000 persone, anche lavoratori non regolari in Italia».

Articoli Correlati