Avvenire di Calabria

Nato nel 2018 anche grazie alla donazione della famiglia Frangipane, si trova all'interno dell'Istituto d'arte fondato dallo stesso storico e artista

Museo Frangipane di Reggio Calabria, vetrina di creatività e bellezza

Viaggio alla scoperta della giovane realtà museale che racconta l'arte calabrese tra passato e presente

di Autori Vari

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Inaugurato nel 2018, il Museo d'Arte Alfonso Frangipane di Reggio Calabria è diventato rapidamente un punto di riferimento culturale del territorio, grazie a collezioni d’arte di grande valore storico e a una missione educativa fortemente legata alla valorizzazione del patrimonio artistico calabrese.

Un viaggio nell’arte che racconta la Calabria

di Francesco Chindemi

Il Museo d'Arte Alfonso Frangipane, nato anche grazie alla donazione della famiglia Frangipane, si trova all'interno dell'Istituto d'arte fondato dallo stesso Alfonso Frangipane, storico, cultore e critico dell'arte.


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La realtà museale, inaugurata nel 2018, raccoglie un importante patrimonio artistico legato alla storia calabrese. In poco tempo è riuscito a ritagliarsi un significativo spazio tra le realtà culturali del territorio della regione. Il professor Nunzio Tripodi, direttore del museo, ci racconta la storia, le collezioni e le future aspirazioni di questa importante istituzione.

Potrebbe raccontarci la storia e la missione del Museo d’Arte Alfonso Frangipane?

Il Museo è stato inaugurato solo sei anni fa, ma le sue radici risalgono molto più indietro nel tempo. Il suo nucleo originario è costituito da una cospicua donazione della famiglia Frangipane, che ha voluto destinare il patrimonio artistico raccolto dall’esimio artista, critico e storico dell’arte all’Istituto d’arte da lui fondato. L’obiettivo era quello di trasmettere alle nuove generazioni la memoria culturale del territorio calabrese, esaltando la creatività e la bellezza, e mantenendo vivi gli ideali artistici e la funzione sociale dell’arte.

Quali sono le opere principali e le sezioni che compongono il museo?

Il museo, con una superficie di circa 800 mq, è suddiviso in spazi espositivi, una biblioteca/archivio, uffici e servizi. È articolato in quattro sezioni principali: “Storica”, “Arti applicate”, “Ceramiche artistiche contemporanee” e “Contemporanea di sculture e dipinti”. La collezione storica comprende opere di grande pregio di maestri calabresi dell’800 e ‘900, tra cui il busto in marmo “Christus” di Francesco Jerace, presentato alla IV Biennale calabrese del 1926, e opere di altri rinomati scultori e pittori come Michele Guerrisi, Rubens Santoro e Angelo Savelli.

Il Museo Frangipane di Reggio Calabria ha sede presso l'omonimo Istituto d'Arte

La sezione delle arti applicate custodisce manufatti artistici di maestri e allievi dell’Istituto d’arte, rappresentanti l’eccellenza dell’artigianato calabrese. La sezione delle ceramiche contemporanee raccoglie pezzi unici dalle Biennali Nazionali della Ceramica d’Arte degli anni ‘70 e ‘80, con opere di Carlo Zauli, Nino Caruso e altri maestri di fama internazionale. Infine, la sezione di arte contemporanea include nuove donazioni di artisti di chiara fama come Ugo D’Ambrosi e Maria Arria Malara, arricchendo ulteriormente il patrimonio del museo.

Come si inserisce il Museo Alfonso Frangipane nel contesto culturale ed educativo della Calabria?

Il Museo è una realtà culturale unica nel territorio regionale, non solo per la ricchezza e la varietà del patrimonio artistico che custodisce, ma anche per il suo ruolo educativo e culturale. Rappresenta un luogo ideale per la promozione del patrimonio storico-artistico, per l’apprendimento informale e il dialogo interculturale. È uno spazio pubblico aperto al territorio, che favorisce il confronto sulla storia e sul presente, e promuove la partecipazione democratica e la cittadinanza attiva.

Quali sono le sfide e gli obiettivi futuri per il museo?

Una delle nostre sfide principali è quella di avvicinare sempre più giovani e cittadini al mondo del museo, instaurando un dialogo aperto e costruttivo con l’opera d’arte. Vogliamo far comprendere e sperimentare le varietà di linguaggi artistici, stimolando il confronto su temi diversi, sempre in un’ottica aperta e sensibile alle diversità culturali e all’inclusione. Inoltre, stiamo lavorando per creare una rete dei musei della città e del territorio metropolitano di Reggio Calabria. Il nostro obiettivo è formare una nuova generazione di cittadini consapevoli e orgogliosi del loro patrimonio culturale, capaci di vivere i musei come parte integrante della loro identità comunitaria.

Arti applicate e ceramiche contemporanee: ecco l’innovazione e il design made in Calabria

La sezione delle arti applicate del Museo d’Arte Alfonso Frangipane custodisce una preziosa raccolta di manufatti artistici realizzati dai maestri e dagli allievi dell’Istituto d’arte appartenenti alle diverse generazioni che si sono succedute dietro la cattedra o tra i banchi. Questi manufatti rappresentano l’eccellenza dell’artigianato e della creatività calabresi e includono opere di tessitura, arredamento ligneo, ebanisteria e ceramica. Ogni pezzo riflette sia una rivisitazione della tradizione artigianale calabrese sia una sperimentazione verso ricerche originali e innovative nelle arti applicate, contribuendo al design dell’oggetto e alle tecniche esecutive.


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La sezione delle ceramiche contemporanee raccoglie manufatti di grandissimo pregio, provenienti dalle famose Biennali Nazionali della Ceramica d’Arte organizzate dalla Scuola negli anni 1979, 1981, 1983 e 1987. Questi pezzi unici variano in forme, linguaggi e tecniche, e rappresentano le ricerche d’avanguardia nel settore, con opere di maestri di fama internazionale come Carlo Zauli, Salvatore Cipolla, Alessio Tasca, Nino Caruso, Carlo Carlè, Marcello Fantoni, Luigi Pero, Emilio Mancinelli e Gianfranco Budini. Questi contributi evidenziano la varietà e la ricchezza del patrimonio artistico del museo, rendendolo un punto di riferimento culturale e artistico non solo per la città e l’area metropolitana di Reggio Calabria, ma anche per tutta la regione.

La collezione: un patrimonio tutelato dal Ministero della Cultura

Il Museo “Frangipane” ospita una collezione storica di grande rilievo, riconosciuta e tutelata dal Ministero dei Beni Culturali nel 2013 (decreto 227) che include opere di straordinario pregio, realizzate da artisti calabresi tra l’800 e il ‘900. Tra i pezzi più rappresentativi spicca il busto in marmo “Christus” di Francesco Jerace, presentato alla IV Biennale calabrese del 1926. La collezione comprende anche il bozzetto della testa del fante Bruzio, parte del monumento ai Caduti della via marina di Reggio Calabria, e una testa di uomo anziano molto espressiva. Oltre alle sculture, sono presenti gessi e rilievi di Michele Guerrisi, Alessandro Monteleone, Concesso Barca, Fortunato Longo e Michele Di Raco. La sezione pittorica annovera opere di maestri come Rubens Santoro, Vincenzo Ciardo, Angelo Savelli, Domenico Colao, Andrea Alfano, Sirio Salimbeni, Ugo Ursini e molti altri, offrendo una panoramica delle ricerche estetiche e dei linguaggi dell’arte calabrese e italiana del primo Novecento.

L’Archivio storico della famiglia Frangipane: scrigno della bellezza calabrese

di Mario De Pasquale *

Quella di Alfonso Frangipane, artista, storico e critico d’arte, è una storia che ha ancora bisogno di essere raccontata ed ogni opportunità risulta preziosa.

Gli appunti personali, la corrispondenza, i documenti fotografici raccolti in oltre un sessantennio di lavoro a favore della ricerca storica sull’arte calabrese compongono il suo archivio privato, dichiarato di interesse storico dalla Soprintendenza archivistica della Calabria nel 2001.

Al suo interno sono custodite preziose testimonianze delle ricchezze storico-artistiche regionali: lui che ne fu il pioniere, il primo studioso e indagatore, in un tempo, gli inizi del ’900, in cui ancora stentavano ad affermarsi principi come tutela e patrimonio.

Un giovane Alfonso Frangipane studente a Napoli

La fortuna dell’archivio ben si spiega se considerato come il punto di partenza per ogni ricerca sull’arte calabrese, tra le cui carte è possibile scorgere il lavoro meticoloso di classificazione sistemica dei monumenti e degli oggetti d’arte, ricostruire la rete di contatti con gli intellettuali protagonisti del suo tempo, l’ideazione e la realizzazione delle tante mostre succedutesi, il lavoro alla direzione del giornale Brutium e delle istituzioni artistiche da lui fondate.

Tutto questo è messo ancora a disposizione dei nuomerosi studiosi desiderosi di fare ricerca d’archivio, così come lo è stato per quanti si sono succeduti nella consultazione, anche prima del vincolo posto dalla Soprintendenza, per la disponibilità di più generazioni di suoi familiari, sempre attenti nell’assisterli.

La già citata dichiarazione di interesse storico e la ristampa anastatica della rivista d’arte nel 2005, l’importante convegno di studi su Frangipane e la cultura artistica del ’900 in Calabria organizzato nel 2009, le recenti celebrazioni del centenario di Brutium nel 2022 e le Giornate FAI di primavera 2023 hanno indubbiamente riacceso studi e approfondimenti di settore, che appaiono ancora più meritevoli se si considerano i molti anni trascorsi dalla morte e la mancanza di istituzioni museali che mantenessero in vita, e in continuità con il presente, i traguardi raggiunti da quella proficua esperienza di studioso. La recente istituzione del MAAF Museo d’Arte Alfonso Frangipane, con al suo interno le opere della donazione fatta dalla famiglia, rende ancora forti e attuali i suoi ideali a difesa della cultura.

In tal senso, anche l’archivio rende testimonianza dei segni tangibili di questo impegno per l’avvenire della Calabria, in cui è possibile scorgere i due intenti fondamentali di Frangipane: fare dell’arte e dell’artigianato un mestiere per i giovani, un’eccellenza del nostro territorio, una risorsa concreta anche in campo lavorativo, e dare la possibilità agli artisti di formarsi sul posto, favorendo così la nascita di un’arte contemporanea calabrese e istituire scuole d’arte a Reggio, nella convinzione che fosse necessario recuperare e tenere in vita quei saperi e quelle tecniche artigiane intimamente proprie della nostra cultura, messe da parte da una illusione di progresso industriale che in realtà aveva solo sfiorato questo territorio.

Tali approfondimenti impongono oggi uno sforzo maggiore di ricostruzione scientifica e di revisione alla luce di criteri moderni, per favorirne la conoscenza delle future generazioni.

Giova ricordare, infine, come fu lo stesso Frangipane, su invito di monisgnor Ferro, a ideare il logo della testata in corsivo, con la sua calligrafia l’Avvenire di Calabria -, per molto tempo tratto distintivo, riconoscibilissimo del giornale.

* Curatore dell’archivio e membro Comitato scientifico
 MAAF - Museo d’Arte “A. Frangipane”

Il legame culturale con Taverna nel segno di Mattia Preti

di Giuseppe Valentino *

Il legame culturale tra Reggio Calabria e Taverna, patria di Mattia Preti, è stato mantenuto e sostenuto per decenni grazie all’operato di Alfonso Frangipane, figura centrale nello studio e nella valorizzazione dell’arte calabrese nel XX secolo. Questo articolo si propone di esplorare il lavoro monumentale di Frangipane, che ha avuto un impatto duraturo nella preservazione e promozione dell’opera di Preti.

Alfonso Frangipane ha dedicato la sua vita alla conoscenza, tutela e valorizzazione dell’opera di Mattia Preti. Già nel 1902, Frangipane fece la sua prima esperienza a Taverna, contribuendo ai lavori di decorazione della chiesa di San Domenico insieme a suo padre, Francesco. Questo primo contatto con il patrimonio artistico locale, sebbene in condizioni di degrado, accese in lui una passione che lo portò a denunciare la situazione in articoli e nel suo primo libro, “Fra le Ruine dell’Arte Nostra”, pubblicato nel 1907.

Dopo la denuncia di Frangipane, nel 1909 iniziarono i primi interventi di restauro delle opere di Preti, promossi dal Ministero dell’Istruzione. Questi sforzi culminarono nel 1913 con la prima mostra dedicata a Mattia Preti, organizzata da Frangipane a Catanzaro in occasione del terzo centenario della nascita dell’artista.

Nel 1922, Frangipane fondò la rivista “Brutium”, un prezioso strumento per il dibattito culturale e la divulgazione degli studi su Mattia Preti. Attraverso questa rivista, Frangipane riuscì a documentare e diffondere le sue scoperte, contribuendo a costruire una solida base di conoscenze sull’artista e la sua opera.

Uno dei momenti salienti del lavoro di Frangipane fu l’articolo entusiasta sulla presenza di Mattia Preti alla “Mostra della Pittura Italiana del Sei e Settecento” a Palazzo Pitti, Firenze. Le sue parole riflettono una profonda passione e una visione ottimistica del futuro riconoscimento del grande Maestro.

Nel 1929, Frangipane, come presidente della “Società Mattia Preti” di Reggio Calabria, avviò una raccolta fondi per il restauro delle tele pretiane nella chiesa di San Domenico a Taverna. Questo sforzo culminò nella pubblicazione del volume “Mattia Preti il Cavalier Calabrese” nel 1929, una pietra miliare negli studi sull’artista.

Gli anni della Seconda Guerra Mondiale interruppero il lavoro di valorizzazione del patrimonio artistico calabrese. Tuttavia, nel 1950, Frangipane riprese la sua corrispondenza con Taverna, contribuendo alla restituzione di cinque tele restaurate alla città.

Il rapporto tra Frangipane e Taverna si consolidò ulteriormente nel 1957, quando il Comune di Taverna gli conferì la cittadinanza onoraria per il suo impegno nella valorizzazione dell’opera di Preti. Anche negli ultimi anni della sua vita, Frangipane continuò a sostenere l’arte e la cultura, come dimostrato dalla sua donazione di premi agli studenti della Scuola Media di Taverna nel 1965.


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L’eredità di Alfonso Frangipane vive attraverso il Museo Civico di Taverna, che continua a promuovere la conoscenza dell’arte barocca e di Mattia Preti.

Il legame tra Reggio Calabria e Taverna, rafforzato dall’instancabile lavoro di Frangipane, rappresenta un ponte culturale che ha resistito al tempo, testimoniando l’importanza della memoria storica e del patrimonio artistico nella costruzione dell’identità culturale della Calabria.

* direttore Museo Civico - Taverna

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