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«Si è fortunatamente risolta in positivo l'impasse che rischiava di privare gli atleti azzurri, alle prossime olimpiadi di Tokyo, della bandiera, della divisa e dell'inno italiano. Grazie alla determinazione del presidente del Coni Giovanni Malagò, che da anni porta avanti un brillante lavoro per la promozione dello sport nel nostro Paese, il Governo è intervenuto in extremis, con un decreto legge, per rimettere ordine ad un provvedimento del primo esecutivo Conte col quale, l'allora sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti con delega allo Sport, aveva esposto il nostro Paese alle sanzioni del Comitato olimpico internazionale». Così il sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, interviene per esprimere la propria soddisfazione rispetto ad una situazione che, per l'Italia, «avrebbe potuto avere conseguenze devastanti e di difficile quantificazione in termini economici, culturali, sportivi, politici e d'immagine».
«Come sosteneva il presidente Malagò - continua il sindaco - ci saremmo potuti trovare di fronte ad un vero e proprio suicidio, ad un dramma, sportivamente parlando, che avrebbe macchiato per sempre la storia del nostro Paese».
«Del resto - aggiunge Falcomatà - la Carta olimpica vieta, a qualsiasi Comitato olimpico, di operare per tramite del Governo. I correttivi imposti dall'ultimo decreto, promossi dal premier dimissionario Giuseppe Conte e dal ministro Vincenzo Spadafora, restituiscono la giusta indipendenza e la piena autonomia ad un organismo fondamentale per il Paese. Non oso immaginare cosa sarebbe potuto accadere qualora i nostri atleti si fossero dovuti presentare, alle prossime Olimpiadi in Giappone, privi dei simboli nazionali. Fortunatamente, nonostante la grave crisi sanitaria e politica che sta attraversando l'Italia, hanno prevalso la ragionevolezza ed il buon senso, grazie alla determinazione del primo ministro uscente Conte, del suo esecutivo e dell'infaticabile lavoro di diplomazia e cucitura intrapreso dal presidente del Coni Giovanni Malagò».
«A Tokyo - conclude Falcomatà - Coronavirus permettendo, ci saranno i colori azzurri, sventolerà il tricolore e l'augurio è che torneremo, tutti insieme, ad ascoltare, più e più volte, l'inno di Mameli dal gradino più alto del podio. Lo meritano gli italiani e lo meritano i nostri meravigliosi atleti, chiamati a rappresentare un intero popolo fra i migliori sportivi dei cinque continenti».

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