
Giubileo 2025: mons. Maniago (Catanzaro), “tutti siamo chiamati a testimoniare che la dignità dell’uomo non viene mai meno”
Giubileo 2025: mons. Maniago (Catanzaro), “tutti siamo chiamati a testimoniare che la dignità dell’uomo non viene mai meno”

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Il cardinale Carlos Castillo ha lanciato un forte appello a smantellare la violenza nel Paese e ad avviare un percorso di apertura verso i giovani, dopo i gravi fatti accaduti durante le manifestazioni nazionali di mercoledì scorso, che hanno causato la morte di un giovane e il ferimento di oltre cento persone: “È necessario che siano compresi, loro vogliono vivere”. Il porporato ha esclamato: “Siamo in lutto”, e ha aggiunto che è indispensabile un cambiamento pacifico e senza violenza, “sviluppando la capacità di amare che ha un giovane quando si lascia ispirare da buone cause”.
Invece, ha detto il card. Castillo, “la violenza non è una soluzione. Questo è un appello a tutti i violenti, da una parte e dall’altra, che hanno commesso cose gravissime in questi giorni”. Durante la meditazione notturna per il mese del Signore dei Miracoli, l’arcivescovo ha, quindi, spiegato che è urgente “la trasformazione dei cuori dei peruviani per generare comprensione, giustizia e riconoscimento delle giuste rivendicazioni del popolo più povero e indifeso”.
Grave il bilancio dello sciopero indetto da molte organizzazioni sociali e dei giovani della cosiddetta “generazione Z”: un giovane di 32 anni, Eduardo Ruiz Sanz, ucciso da un colpo di pistola al torace, quasi certamente per l’intervento di un agente di polizia, un altro giovane ventottenne in coma, 102 feriti (24 civili e 78 poliziotti), secondo i dati forniti dall’Ufficio del difensore civico, un bilancio che secondo alcune fonti non ufficiali supera i 170, e comprende anche un giornalista di Afp. Le manifestazioni sono state proclamate contro la crescente insicurezza e contro il nuovo presidente, José Jerí, che da una settimana ha preso il posto di Dina Boluarte, oggetto di impeachment per indegnità morale da parte del Congresso, organismo finora presieduto dallo stesso Jerí. Il tutto, in un clima di crescente scollamento e sfiducia tra popolazione e classe politica, una delle più corrotte del pianeta.
Di domenica scorsa, l’appello di Papa Leone XIV, perché il Perù “possa continuare sulla via della riconciliazione, del dialogo e dell’unità nazionale”.

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