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“L’Europa è la mia vita”: con questa dichiarazione la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha esordito il suo discorso alla cerimonia in cui le è stato consegnato il Premio Carlo Magno, oggi ad Aquisgrana. Ha condiviso le sue riflessioni sul “miracolo dell’Europa” e sul suo significato, “sulla direzione che stiamo prendendo” e ha usato tre immagini della città tedesca a descrivere la sua visione europea: il duomo di Aquisgrana, “testimonianza della rinascita spirituale, culturale e politica dell’Europa, innescata dalla visione di Carlo Magno”; Anna Frank, sua madre Edith Holländer, e una frase del famoso diario: “Quando guardo il cielo, in qualche modo sento che tutto cambierà in meglio, che questa crudeltà finirà e che la pace e la serenità torneranno di nuovo. Nel frattempo, devo aggrapparmi ai miei sogni. Forse verrà il giorno in cui potrò realizzarli”. E poi il municipio della città tedesca e il primo premiato Carlo Magno, Richard Coudenhove-Kalergi e la sua visione di un’Europa che unisse i popoli. “Audacia, azione e rinnovamento” sono i presupposti necessari oggi perché “l’Europa si rialzi” e si ritrovi “attorno al prossimo grande progetto unificante, la costruzione di un’Europa indipendente”. Perché secondo Von der Leyen l’ordine internazionale “si è rapidamente trasformato in un disordine internazionale”, ambizioni e guerre imperialiste sono tornate, potenze autoritarie sono pronte a tutto per ottenere un vantaggio. L’Europa quindi deve decidere se attendere o scegliere il proprio futuro e garantire “stabilità al nostro continente e una prospettiva per il futuro insieme”.
Fonte: Agensir