«Mordete la vita», i giovani del Sacro Cuore in campo
Si è concluso da pochi giorni il campo estivo destinato ai Giovani e Giovanissimi di
«Dio, nostro Padre, Signore del cielo e della terra, tu sei per noi esistenza, energia e vita…Tu, Padre buono, che su tutti fai brillare il tuo sole e cadere la pioggia, abbi compassione di quanti soffrono duramente per la siccità che ci ha colpito in questi giorni», riportano i versi della "preghiera per la pioggia" che papa Paolo VI ha recitato in occasione dell'Angelus del 4 luglio 1976. Una preghiera ancora attuale, alla luce del periodo di siccità vissuto negli ultimi mesi.
Le comunità di Roghudi e Marina di San Lorenzo in questi giorni si sono ritrovate, unite nella preghiera, per chiedere al Signore il dono della pioggia.
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«In tanti mi hanno chiesto di pregare perché piovesse», spiega il parroco delle due comunità dell'area grecanica della diocesi reggina - bovese, don Giovanni Zampaglione. «Non solo si può, ma si deve», aggiunge.
La preghiera per la pioggia, un rituale scaramantico? «Niente affatto - risponde il sacerdote - è lo stesso Messale romano a contemplare fra le "Messe e orazioni per varie necessità" quella, appunto per "chiedere la pioggia"».
«Abbiamo pregato e chiesto la fine della siccità. Ci siamo affidati a Dio perché faccia scendere abbondante la pioggia a fecondare le campagne e le famiglie ottengano i frutti del lavoro», ancora le parole del parroco delle comunità di Roghudi e Marina di San Lorenzo.
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Alla fine delle Sante Messe celebrate sia a Roghudi che a Marina di San Lorenzo è stata, inoltre, letta una preghiera di Paolo VI dal titolo: "Il soffio dello Spirito sulla nostra sete". A conclusione delle celebrazioni, don Giovanni Zampaglione ha invitato le due comunità a non sprecare l'acqua ma a farne buon uso.
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Il sacerdote Wilondja Mundjo Benoit, di origini congolesi, ha concluso ieri la sua vita terrena. Era il pastore della comunità di San Roberto (Reggio Calabria) dal 2002. Prima era stato vicario parrocchiale nella parrocchia San Pio X al Santuario di Modena. Si è sempre distinto per i suoi tratti umani e per la sua grande bontà. Era anche punto di riferimento per la comunità congolese a Reggio Calabria.